You are here: /

GRAVE DIGGER: Bone Collector

data

07/03/2025
78


Genere: Heavy Metal
Etichetta: ROAR
Distro:
Anno: 2025

Puntuali come un Rolex con meccanica tedesca, ecco tornare col ventunesimo studio album gli Scavafosse più famosi di Germania. Il 2025 porta con sé anche un anniversario importante per il combo teutonico... 45 anni di attività, volati in un attimo fra picchi di eccellenza assoluta (Heart Of Darkness, Tunes Of War, Knights Of The Cross, Excalibur...) e dischi buttati un po' lì, scritti con mestiere ma senza grandi scossoni in termini di emozione. L'ultimo 'Symbol Of Eternity', purtroppo, rientra nel novero delle produzioni a nome Grave Digger meno riuscite, quelle composte col pilota automatico, senza il nerbo necessario a spiccare in una discografia ormai enorme. Il nuovo 'Bone Collector', invece, pare di tutt'altra pasta; basta il solo riff della title track, posta in apertura, a far capire che i nostri eroi sono tornati più bellicosi che mai, con un sound stagionato ma non stantio, classico ma mai noioso, oltranzista ma fresco (quasi) come una rosa e diretto come un pugno nello stomaco. Non va, di certo, peggio con la seconda traccia, "The Rich The Poor The Dying", in cui la solita ritmica terremotante si sposa bene con il consueto riffing spacca ossa. Non cambia molto sulla terza traccia "Kingdom Of Skulls", caratterizzata dal bel basso pulsante del vecchio Jens mentre "The Devil's Serenade" spezza un attimo il ritmo (per fortuna) portando in dote un pezzo molto più orecchiabile e hard rock oriented, come una versione ipervitaminizzata dei conterranei Sinner. Anche l'altro singolo "Killing Is My Pleasure" si distingue per un riff davvero notevole, meritevole del paragone con le migliori creazioni del combo tedesco. Il disco scivola via rapido, anche se ad un certo punto un accenno di noia può essere percepito, forse a causa di una formula a tratti troppo ripetitiva, vuoi per una serie di ritornelli non sempre memorabili, oppure per un Boltendahl che ormai fatica a diversificare il proprio cantato. 'Bone Collector', ad ogni modo, si lascia ascoltare con piacere, il suono generale è assolutamente al passo coi tempi e le canzoni sono di buona fattura. La sensazione, che oramai pare più una certezza, è che i Digger abbiano già dato il meglio e che difficilmente riusciranno a ripetere o eguagliare il loro apice artistico, ma fa comunque piacere sapere che loro ci sono e sempre ci saranno. Come un vecchio amico con cui ricordare i tempi della propria giovinezza, quando ancora eravamo forti, entusiasti e con tutto un futuro davanti ancora da scrivere.

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento

live report

Rocketsslide

ROCKETS
Auditorium - Roma

Chi ha abbondantemente superato i 50 anni non può non aver passato la giovinezza a base di pane, nutella, biscotti con olio di palma, Kraftwerk (D) e Rockets (FR); a meno che non abbia subito la fascinazione del pop italiano, ma questo &e grave; un altro disco...

Feb 20 2025

2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web