JC CINEL: Where The River Ends
data
24/02/2025Jc Cinel è un eclettico cantante/chitarrista che, oltre ad aver collaborato con i Wicked Minds e con Jimi Barbiani, è autore anche di album solisti. Sotto questo profilo, "Where The River Ends" è il suo quarto full-length, che giunge a ben tredici anni di distanza dal precedente "The Light Of A New Sun", benchè di fatto abbia avuto una gestazione davvero lunga, dato che i brani che lo compongono sono stati registrati tra il 2017 ed il 2023. Lo stile, orientato verso sonorità hard rock (con influenze soprattutto di Uriah Heep, Lynyrd Skynyrd, Reo Speedwagon, ma potremmo annoverare anche i Pink Floyd o spunti prog alla The Flower Kings), forse anche per questa ragione è tutto sommato piuttosto vario. Si parte molto bene con due brani di grande impatto e dal sapore purpleiano quali "City Lights" e "Oblivion". In diverse altre tracce si ravvisa un tocco rockblues, ad esempio in "Feel Like Prisoners" o in "Which Side Are You On" e va evidenziato come diversi pezzi siano arricchiti dallo splendido hammond di Paolo Negri (Wicked Minds, Link Quartet). Alcuni brani sono più lenti e atmosferici, come "Mindmaze/Red Handed" o "Burning Flame": tra questi, potremmo menzionare anche "Strangers", benchè vada sottolineato come questa presenti pure evidenti sfumature prog, ravvisabili anche in altre tracce, come ad esempio "How Far We Shine". La tracklist prevede anche una strumentale, ovvero l'acustica "Karakal (Lost in Shangri-La)", mentre il finale è affidato alla titletrack, un brano di quasi otto minuti, caratterizzato da diverse parti sia in acustico che in elettrico, che esplode nel finale con degli assoli assai carichi di feeling, davvero da brividi. "Where The River Ends" è dunque un disco che va a toccare diversi mood e diversi generi, che vengono però ben racchiusi ed interpretati da JC Cinel nel suo stile. Un album dunque molto intenso e poliedrico, da scoprire ed assaporare canzone dopo canzone.
Commenti