You are here: /

FAR VIBES: Time's Up

data

11/02/2025
65


Genere: Dark Prog Rock
Etichetta: Andromeda Relix
Distro:
Anno: 2024

‘Time’s Up’. Concept dal tema sinfonico, gli ultimi giorni di Gesù. Progetto svincolato da ogni genere, dallo spunto progressive, troncato con apostrofi che risultano essere chiavi per imbastire composizioni, e che spesso sono serrature chiuse a breve, quasi a voler di proposito creare qualcosa di non ben definito. E un album fuori dagli schemi l’esordio degli italici Far Vibes. “Mi hanno detto che il tempo è scaduto” dice Gesù (testi in inglese). La traccia di apertura “Intro” enfatizza lo scorrere del tempo con accenti irregolari della batteria di Fabio Marra, che è la protagonista di un’atmosfera resa espressiva dal leggero tocco (bending) di Maurizio Cucchiarini (entrambi ex Run After To). Frammenti di uno spazio, palpitazioni del cuore, e si giunge all’ultima cena (‘’Last supper”). Scordatevi il clima di “The Last Supper” di ‘Jesus Christ Superstar’: l’aria qui è fredda, l’ambiente è solitario, e c’è una “voce sola”. Su una chitarra acustica continua il soliloquio di Gesù su linee vocali dal gusto Genesis; poi una pulsazione tutta elettrica cambia il menù in un prog dall’andamento robotico. E’ quasi automatico il raffronto con il vinile che girava sul giradischi di mio padre (ho ancora i brividi quando lo riascolto). Ian Gillan in “Gethsemane (I Only Want To Say)” mostrava tutta la fragilità di un uomo nell’accettare il suo destino! E’ difficile rimanere imparziali nell’ascolto di “Gethsemane” dei Far Vibes. Probabilmente, se la traccia fosse stata solo strumentale, avrebbe colto più benefici. Poi i riff iniziano, timidamente, ad inscurirsi di doom. Già i Black Sabbath con “After Forever” utilizzavano questo linguaggio per affrontare riflessioni sulla sopravvivenza dell’anima alla morte. Con “Pilate” e la successiva “Flagellation” la chiave del doom resta inserita, e apre finalmente il progetto verso delineature più definite e composizioni più articolate. Il suono si espande all’inverosimile, sembra quasi andare a cercare il tuo suono interiore. La crudeltà delle frustate espressa dagli strumenti è d’effetto, come il lamento in sottofondo. Segue l’elettrica/dark “Way Of The Cross”, resa melodica con l’aggiunta di tastiere. In “Crucifixion” le cadenze ritornano tombali. Il tempo sta per scadere, la chitarra è sempre più distorta. Ma “Death” non mi convince per niente. Anche il mio racconto sembra frammentato: spunti che si trasformano in tranciature. Dovrei rimanere in balia delle note, nelle parti progressive rock e nelle parti acustiche come in “Resurraction – The End”, la traccia di chiusura, e invece metaforicamente la sensazione che provo è di trovarmi davanti ad una pagina bianca! Ma quale speranza, chi la sente? E’ un progetto coraggioso, dall’umore difficile da decifrare. Purtroppo, non ho percepito gli stati transitori dell’animo, del figlio di Dio in quanto uomo! Le strumentazioni, seppur la buona produzione, non convinceranno gli amanti del prog rock. Il cantato distaccato lo penalizza. Forse potrebbe piacere ai seguaci dei Popul Vuh.

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento

live report

Rocketsslide

ROCKETS
Auditorium - Roma

Chi ha abbondantemente superato i 50 anni non può non aver passato la giovinezza a base di pane, nutella, biscotti con olio di palma, Kraftwerk (D) e Rockets (FR); a meno che non abbia subito la fascinazione del pop italiano, ma questo &e grave; un altro disco...

Feb 20 2025

2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web