UFO: No Heavy Petting - Supe Deluxe Edition
Sono stati incisi tanti grandi dischi, innumerevoli top album, lavori che indiscutibilmente hanno fatto la storia e/o influenzato le generazioni successive che hanno ricevuto entusiastiche, ma quanto classiche recensioni. Considerato che si tratta dei "biggest records", (biggest perchè "grande" in tutti i sensi), abbiamo pensato bene di dare loro la giusta visibilità e la dovuta dimensione con speciali che provano a scavare in fondo fin dentro le viscere dei contenuti degli album.
Pubblicato nel 1976, ‘No Heavy Petting’, il quinto album degli Ufo, rivalutato da critica e pubblico solo successivamente, risulta comunque essere un album storico, dal forte segno identificativo della band, rispetto alla completa discografia. La Crysalis Records lo ripropone in una Super Edition Deluxe rimasterizzata, costituita da 2 Digipack CD (con 6 tracce bonus e il Live set di Roundhouse di Londa del 1976), o da edizione apribile in 3 LP 180 gr con finitura trasparente. Live per la prima volta disponibile in vinile. Ma quale alchimia rende ‘No Heavy Petting’, un album storico dal forte segno identificativo? Proprio l’espressività del piano rock & roll e la creatività del nuovo arrivato, Danny Peyronel (Daniel-Augusto Peyronel), tastierista, cantante, cantautore e produttore di origine argentina (Buenos Aires), dall’attitudine impulsiva, di picchiettare i tasti bianco/neri con impeto sorprendente e con sapore melodico sopraffino. A mio giudizio è lui a fare la differenza. Siamo nel 1976, Phil Mogg continua ad estasiare con il suo canto, il duo portante basso/batteria (Pete Way/Andy Parker) guida il gruppo nel suo percorso, e l’ispirata chitarra di Michael Schenker continua a brillare di luce propria (ormai al suo terzo progetto nella composizione). Ma la musicalità di Peyronel compare in questo disco, e qui travolge tutto il sound del gruppo, rimarchiandolo con il proprio timbro anche nelle performance live del tempo con un ego caratterizzante da artista solista. Precisamente, partecipa attivamente al songwriting di tre tracce: “Can You Roll Her”, “Highway Lady”, “Martian Landscape” (pensiero musicale per la sua terra di origine), e già nel remaster del 2007 firma la bonus track “All The Strings”, ma in questa nuova edizione rimasterizzata del 2023 rimarca la sua presenza con la scrittura della traccia inedita “Tonight Tonight”. E forse non è un caso che sia proprio lui ad entrare a far parte della band, arrivando una formazione strepitosa e selvaggiamente rock: Heavy Metal Kids (1972-1975), dal gusto Humble Pie/Mott The Hoople, band guidata dall’attitudine glam/punk del cantante Gary Holton. Gli Ufo hanno sempre manifestato un amore verso le iconiche attitudini R&R di Stevie Marriott (‘All Or Nothing’), e quelle cantautoriali di Frankie Miller (‘A Fool in Love’, ‘Have You Seen To Lately Joan’); quest’ultima traccia, qui in doppia versione, riarrangiata, rallentata e scaltra nella versione acoustic demo. Ma vorrei porre l’attenzione proprio sui primi due album dei HMK! Nell’omonimo debutto del 1974 e nel successivo ‘Anvil Chorus’ del 1975, sono chiaramente rintracciabili le caratterizzazioni basiche di cui scrivo; album entrambi raccolti in un cofanetto, costituito da 3 CD, riediti dalla Cherry Red Records, Box Set Review (2023), da assaporare come un progetto, forse imperfetto, ma ricco di attitudine, e probabilmente rimasto inascoltato. Ufo/HMK come due realtà musicali segnate dalla presenza luminosa della tastiera e dell’hammond. Ma ora lasciatevi andare nell’ascolto della graditissima performance Ufo del 25 Aprile del 1976, nella sala musica dal gusto industriale della Roundhouse di Londra. Oops, ho ancora una pulce nell’orecchio: siamo nel 2004 e Danny Peyronel continua a stupire: ‘Make The Monkey Dance’.
P 1976-2023 Chrysalis Records
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