SONATA ARCTICA: Clear Cold Beyond
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15/03/2024I Sonata Arctica si erano concentrati negli ultimi tempi su album (in particolare i due 'Acoustic Adventures'), e tour in acustico, ma con questo nuovo full-length intitolato 'Clear Cold Beyond' tornano con decisione al power metal, il genere che li ha resi famosi e degni di essere annoverati tra gli alfieri del metal finnico. Un ritorno che punta dritto alle origini, con brani ultraveloci e tiratissimi, come dimostrano già le iniziali "First In Line" e "California". Certo, rispetto alle malinconiche ambientazioni scandinave a cui ci hanno abituati, forse in "Clear Cold Beyond" si possono intravedere atmosfere un po' più solari, come testimonia appunto già la stessa "California", ma fondamentalmente la band rimane molto legata a queste sonorità e a questi ritmi, senza distaccarsene più di tanto. C'è un coro di voci bianche in "Shah Mat", un buon mid-tempo come "The Best Things", ma in linea di massima le canzoni che si emancipano maggiormente da questa formula sono la titletrack e in qualche misura "Dark Empath", una traccia che si ricollega a "Don't Say A Word", brano incluso in "Reckoning Night" del 2004. Insomma, i Sonata Arctica, per questo ritorno al power metal, hanno deciso di puntare sul sicuro, proponendo così delle buone canzoni ma senza grandi guizzi o invenzioni: potremmo definirle delle canzoni gradevoli, ma dove una buona ispirazione, di fatto, in realtà, si può ritrovare a fasi alterne. A livello interpretativo, la band si conferma comunque in gran forma e soprattutto Henrik Klingenberg svolge con le tastiere un grandissimo lavoro, con tappeti e meravigliosi assoli, risultando grande protagonista insieme al cantante Tony Kakko. Magari da una band di esperienza come i Sonata Arctica ci si attende sempre di più e certo non possiamo dire che 'Clear Cold Beyond' sia uno dei lavori più ispirati nella loro discografia, però se vogliamo considerarlo il disco del loro ritorno al power metal, possiamo dire che l'obiettivo è stato pienamente centrato.
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