Joel McIver: LA STORIA DEI MOTÖRHEAD
Non una biografia ufficiale ed approvata, ma un'attenta e scrupolosa biografia che se ne va per la sua strada parlando della band, dei membri, dei loro eccessi e di tantissimi altri aneddoti e particolari che hanno reso i Motorhead un gruppo inossidabile ancora oggi nonostante i trentacinque anni di carriera. Niente di ufficiale, ma la penna e la professionalità di McIver non la scopriamo certo adesso, e basta il suo nome a rendere un'uscita come quella in oggetto imperdibile per tutti. Si parte dalla vita di Lemmy, alla fine sempre in primo piano considerata la straordinaria quanto sconquassata vita personale che si intreccia costantemente con quella artistica, dai primi passi, al suo impegno come roadie per Jimi Hendrix, al suo ingresso negli Hawkwind, per poi passare in rassegna anno dopo anno la storia della band che ha consacrato Lemmy come uno dei personaggi più estremi e coerentei della musica pesante. Non mancano dettagli mai letti fino ad ora - e di biografie ne sono uscite tante - e controversie analizzate più a fondo anche quando Lemmy si è dato al cinema, al gossip, alla troiaggine più spudorata ed incredibile (farsi spompare per tre giorni consecutivi, senza mai chiudere occhio, strafatto di speed - la sua droga preferita), come non mancano le perle del bassista britannico: veri e propri aforismi da tramandare ai posteri. Prefazione affidata stranamente a Glenn Hughes per un'opera di grande spessore che siamo sicuri sarà ricordata come la più importante e completa in materia Motorhead, e che a suo modo lancia un malcelato allarme sulla salute del bassista: a 67 anni, dopo anni di abusi ed eccessi, qualche problema di salute Lemmy comincia ad averlo. Ma state pur certi di rivederlo ancora sul palco in giro per il mondo anche prossimamente. They are Motorhead, and they're gonna kick our ass forever...
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