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SIRENIA: Dim Days Of Dolor

data

04/01/2017
70


Genere: Symphonic Metal
Etichetta: Napalm Records
Distro: Audioglobe
Anno: 2016

Quando sembrava che con la spagnola Ailyn i Sirenia avessero finalmente trovato una certa stabilità nella line-up, e trovando in lei una figura che significasse l’essenza stessa della band, Morten Veland si è ritrovato ancora una volta a doversi confrontare con i famigerati “problemi personali” che affliggono le band, in particolare i componenti di maggior spicco ed importanza. Questi problemi personali sono stati la causa della separazione tra Ailyn e la band. Ma l’ex mentore dei Tristania non è un tipo che si demoralizza tanto facilmente, e per questo ottavo capitolo della discografia dei Sirenia, ‘Dim Days Of Dolor’, non ha neanche dovuto faticare troppo per trovare una sostituta degna delle capacità della cantante spagnola. Infatti ha voluto promuovere di grado colei che è stata all’interno della band come voce corista praticamente dagli inizi. Si tratta della francese Emmanuelle Zoldan, che dopo appunto aver ricoperto ruoli di supporto alla voce principale, fa il suo esordio proprio come voce solista. L’elevazione fino a questo livello è per Veland sinonimo di fiducia massima nei confronti della Zoldan, dati i suoi trascorsi nella band, e al contempo ha constatato che le sue qualità canore espresse in questi anni potessero essere sufficienti ad affrontare quest’avvincente nuova esperienza. L’approccio symphonic metal dei Sirenia, anche con una nuova interprete al microfono, è rimasto sostanzialmente lineare con i lavori precedenti, vale a dire un metal che, oltre ad essere di stampo tipicamente lirico ed epico, è anche facilmente fruibile alle orecchie di chi ascolta, in linea in buona sostanza con le proposte di altre band di questa corposa branca del metal. Si propone una sostanza una certa velocità di fondo delle musiche su cui si poggiano le linee vocali dalla profonda liricità della Zoldan, la quale non sembra calare mai durante tutto l’album, raggiungendo il picco compositivo ed emozionale nella conclusiva e sognante “Aeon’s Embrace”, brano in cui prevalgono voce e tastiere con vari inserti esterni, in cui la Zoldan dimostra tutto il suo valore. La sua voce in alcuni brani viene accompagnata spesso e volentieri dalle seconde voci maschili quando dello stesso Veland (per le parti più estreme), quando dei turnisti presenti che si avvicendano nelle parti pulite. Tra questi turnisti, da non sottovalutare l’apporto dato dal Joakim Naess, che in brani come “Veil Of Winter” e la title track dimostra di possedere un buon bagaglio vocale. Oltre alle qualità delle voci presenti, non sono da meno sicuramente le incursioni chitarristiche che permeano buona parte dell’album, ad opera sia di Veland che di Jan Erik Soltvedt, i quali danno dei tocchi rockeggianti di stampo altamente melodico di indubbio valore. Certo, siamo lontani dai capolavori del genere, ed anche i Sirenia stessi non sono famosi per aver prodotto dischi che verranno ricordati nei decenni a venire. Compreso questo ‘Dim Days Of Dolor’ che, comunque, si propone come un buon seguito dei dischi precedenti, e che si installa con il dovuto rispetto nell’ampio portfolio symphonic metal internazionale, grazie al suo essere essenzialmente diretto e senza utilizzare particolari virtuosismi e sofisticazioni che avrebbero potuto influire anche in maniera controproducente.

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