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KRIEG: Transient

data

08/09/2014
76


Genere: Black Metal
Etichetta: Candlelight Records
Distro:
Anno: 2014

Oramai il black metal ha allargato il suo raggio d'azione anche verso tematiche realistiche, introspettive. I Krieg da sette album portano avanti un discorso di lenta e ponderata contaminazione, tenendo sempre alla base del loro discorso una forza espressiva solo in senso lato che a molti può apparire fredda. Se la loro parabola è in lieve discesa da un paio di dischi, il risultato di questo 'Transient' è comunque molto concreto. Difficilissimo da assimilare, questo sì. Durante i primi giri nel lettore può risultare inascoltabile, a causa di una produzione che mette in netta evidenza la granulosità delle distorsioni, tanto che il famoso "effetto zanzaroso" è molto più disturbante e annichilente. Questo fa in modo che ci sia molto spazio lasciato all'immaginazione dell'ascoltatore, che ha il compito di diradare queste nebbie per capirci qualcosa, a costo di scoprire che alcuni pezzi hanno strati e strati di detriti metallici, altri ne hanno molti in meno e il rumore deve solo coprire abilmente la mancanza di idee. I Krieg hanno tentacoli verso il sound dei Mayhem e verso il noise industriale desolato: la copertina raffigura in modo spettrale e inequivocabile l'orrore e la disperazione che vogliono trasmettere, lo spoken word di "House" con la coda alla Swans fa il resto. Addirittura qualche tentazione post punk fa capolino, qui e lì, suonata sempre con la bestialità del black metal. "Winter" invece sembra iniziare come pezzo hardcore e alla fine lo è fino al midollo, essendo una cover degli Amebix. Si osa meno del previsto, ma non pensiamo che sia un' occasione sprecata, anzi: sembra piuttosto una necessaria tappa verso qualcosa di diverso. Recensione a cura di Francesco Fragomeni ------------------------------------------------------------------------------------------- In mezzo ad una produzione infinita di Split ed Ep, arriva il sesto Full-length degli statunitensi blackster Krieg, una delle band che meglio sintetizza il concetto di misantropia in musica. In questo nuovo 'Transient' prendono forma tutte le loro visioni pessimistiche sulla società attuale, percepite con gli occhi degli uomini ormai coscienti dell'annullamento della persona intesa come essere libero, in un sistema che cataloga e mette in fila tutti. Accentuano in modo estremo la follia sociale e individuale, aggiungendo in modo freddo e razionale patterns Noise-Ambient alla loro visione di musica estrema, fatta da un black metal intriso di melodie dark wave inaspettate in "Walk With Them Unnoticed", e capace di creare una tensione negativa che si percepisce gia dall'opener "Order Of The Solitary Road" e che si amplifica ulteriormente nel brano che meglio rappresenta quest'ottimo disco, ovvero "Ruins Our Lives", non a caso scelto anche per la realizzazione del video. In mezzo a tantissime band che non sanno più come dare alla loro musica quel senso di oscura oppressione, matrice essenziale del black metal moderno, i Krieg, figliastri devoti del crust-punk americano, ci riescono benissimo, senza rovesciare croci o decapitare capre. Recensione a cura di Giorgio Papaleo

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