COFFINS: Sinister Oath
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20/04/2024Al venticinquesimo anniversario i giapponesi Coffins pubblicano il loro sesto disco sulla lunga distanza, cui si devono aggiungere una miriade di EP e split vari. Dopo un'intro strumentale marcia e maledetta, foriera di un imminente caos sonoro, comincia l’apoteosi putrida di queso ‘Sinister Oath’. Si tratta di sporco death metal old style che ricorda gli Autopsy: poca concessione ai virtuosismi solistici, piatti ben in evidenza e rallentamenti improvvisi e soffocanti e suono prevalentemente greve la fanno da padroni. Non si raggiungono velocità ritmiche inaudite (se non raramente), ma questo non compromette l’impatto sonoro devastante del disco. “Forced Disorder” comincia con una base ancora rallentata e rocciosa che ricorda i primi Benediction, quelli in cui cantava Barney dei Napalm Death; qualcosa di vicino a quello che si definiva all’epoca come Black Metal, ma che ha poco a che vedere con la scena candinava successiva. Una sorta di figli degeneri dei Venom. La title track raggiunge, invece, vette di velocità assurde con ritmiche taglienti e un growl profondo. Mentre un'intro tragica e infinita caratterizza “Everlasting Spiral”: pugnalate chitarristiche ficcate lentamente nelle orecchie dell’ascoltatore per oltre sei minuti precedono la parte cantata, si fa per dire, sempre in perfetto stile cavernicolo. Citerei infine "Headless Cross": un attacco violentissimo alle coronarie con una raffica chitarristica velocissima nella parte centrale. Insomma, un disco marcio, duro e puro, senza compromessi. Senz’altro un gradito ritorno dopo quattro anni di silenzio dal precedente ‘Beyond the Circular Demise’
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