AUTOPSY: Ashes, Organs, Blood and Crypts
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24/11/2023Brutti, sporchi e cattivi, tornano gli Autopsy con questo nuovo disco a distanza di un solo anno dal precedente ‘Morbidity Triumphant’. Tra l’altro, trattare questa recensione intorno al giorno dei morti è come il cacio sui maccheroni! La band di Chris Reifert (batterista presente nel primo disco dei Death, ‘Scream Bloody Gore’) si era riformata dopo una buona quindicina di anni, pubblicando un disco nel 2011. Da allora, ha prodotto cinque dischi di furioso death metal prima maniera e questo nuovo full length non fa eccezione. Tranne il fatto che hanno cambiato parecchi bassisti, la band è rimasta stabile fin dalla loro nascita. Il sound è quello seminale che abbiamo apprezzato anche nei loro primi fondamentali dischi. Gli Autopsy, infatti, insieme ai Carcass (non quelli dell’esordio, però...), sono stati un vero e proprio modello per il death metal senza compromessi di inizi anni ’90. Ma il sound, nel tempo, si è avvalso di una produzione più moderna e pulita. La resa dei brani, per cui, risulta più incisiva. Questo, ovviamente, non significa che la band americana abbia perso in potenza. Troviamo, infatti, brani diretti e violentissimi, con brevi assoli “tragici” (“Lobotomising Gods”, “Death Is the Answer”), oppure claustrofobici mid tempo come la marcia “No Mortal Left Alive” e “Well Of Entrails”. Il tutto coronato da una voce prevalentemente scream. Devo dire che si tratta sostanzialmente di un gradito ritorno, per giunta impacchettato nella foderina orrorifica affidata all’artista americano Wes Benscoter, già collaboratore di Sinister, Slayer, Bloodbath.
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