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CANAAN: Contro.Luce

data

14/01/2011
95


Genere: Dark
Etichetta: Eibon
Distro: Aural Music
Anno: 2011

"Questa polvere di vita che mi riempie la gola è specchio di un'anima invisa a sè stessa che si guarda sbagliare senza mai imparare..." Il sesto album in studio dei Canaan conferma la vena stilistica della band, nonchè quella emotiva. Dark-wave, ambient e vagiti elettronici al servizio dell'introspezione pura. Connubio che se apparentemente potrebbe indurre a pensare al solito indigesto polpettone triste e malinconico, i fatti invece dimostrano che ci troviamo al cospetto dell'ennesimo capolavoro della band lombarda. Dopo l'esaltante esperienza con Neronoia - Un Mondo In Me, e Il Rumore Delle Cose - dopo il bellissimo The Unsaid Words, 'Contro.Luce' si staglia sopra ogni altra produzione di Berchi e soci e diventa indubbiamente il manifesto definitivo della band. Non perchè non ci siano margini per progredire, anzi, ma allo stato delle cose riesce difficile pensare si possa fare meglio data l'eccellenza dell'album in questione: maturo e sperimentale, coacervo di umori e sensazioni infinite, oscuro e malato, oppressivo e doloroso, ma di pari passo cedevole, indulgente, a tratti delicato, poetico. Ben ventuno brani che scorrono via senza arrecare affanni tra ritmiche dilatate e lente, suoni filtrati, effetti, innesti etnici di matrice mediorientale, tappeti ambient, orchestrazioni - della Universal Choas Orchestra - melodie che ti si piantano dentro e crescono man mano con l'andare del brano, per poi sbocciare definitivamente...sempre dentro. Riflessivo e conturbante, in solenne e perpetuo chiaroscuro, 'Contro.Luce' è completamente cantato in italiano e soltanto da Mauro il quale riesce a trasmettere il colore ed il calore necessari ad ogni testo, in ogni contesto. Disco perfetto? No, ci mancherebbe, ma se lo fosse probabilmente non sarebbe qualitativamente immenso come dimostra di essere: qui è fondamentale anche il fascino dell'imperfezione - poche, pochissime - segno che nel suo incedere maestoso l'album trasmette dignità anche ai difetti. Virtù che solo i più grandi possiedono, ed i Canaan ormai grandi lo sono per davvero. "Quando chiudere gli occhi somiglia un po' a morire Quando chiudere gli occhi vuol dire svanire Deve esserci un modo per togliere le spine Deve esserci un modo per spegnere il dolore nel cuore senza farlo sanguinare Dal profondo di un cuore in rovina si ritorna finalmente a respirare l'aria pura del mattino"

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