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CANDLEMASS

5 giugno 2005: prima volta assoluta dei Candlemass in Italia. Data storica dunque, per la quale il management della band ha organizzato anche una press conference alla quale noi di Hardsounds, ovviamente, non possiamo mancare.
Il luogo scelto per l’atteso incontro (uno spogliatoio del campo sportivo in cui si svolge il TIF 2005), non è sicuramente un posto doom, né tanto meno epicus o metallicus, ma questo poco importa, visto che la band si presenta dinnanzi a noi scribacchini nel modo più disponibile ed entusiasta possibile, rispondendo esaustivamente alle domande più disparate. A prendere la parola sono quasi esclusivamente Messiah Marcolin e il fondatore Leif Edling, mentre Mappe Björkman, e il drummer Janne sono coinvolti piùsporadicamente e l’altro chitarrista Lasse si fa notare praticamente solo quando, per chiudere la finestra (fuori cominciavano a thrasheggiare i Destruction), rischia di tirarsi addosso un attaccapanni…
Ecco a voi il resoconto della conferenza stampa.

IL DOOM
Messiah: “I Candlemass hanno sempre suonato doom fin da “Epicus Doomicus Metallicus”, il primo album, ma ciò che importa alla fine è che si tratta sempre di musica metal…"

Leif: "Certo, se paragonati a thrash metal bands, noi suoniamo molto più lenti... doom metal, ma sempre metal!”

Messiah: “E anche durante questi anni non ci è mai interessato più di tanto per quale tipo di audience dovevamo suonare. Quando abbiamo suonato al “With Full Force Festival”, c’erano un sacco di hardcore bands, che suonano davvero veloci, ma al pubblico piacevano tutti praticamente allo stesso modo, così come quando anni fa suonavamo spesso con gruppi thrash… è sempre metal”

PASSATO E PRESENTE
Leif: “Nei primi anni dei Candlemass, quando eravamo ancora ragazzi, vivevamo di party. Ne facevamo prima e dopo i concerti, continuamente, e certe volte capitava che on stage eravamo davvero troppo ubriachi per dare il meglio di noi stessi con l’esecuzione dei brani. Adesso chi viene ad un concerto dei Candlemass può stare tranquillo: abbiamo la consapevolezza che chi paga per un nostro show deve avere il meglio dalla nostra performance, è una questione di rispetto. E la stessa cosa vale per i dischi dei Candlemass o per i Dvd: sappiamo che chi paga vuole il meglio e noi cerchiamo di accontentarlo”

Messiah: "Da questo punto di vista siamo molto cresciuti come band."

L’ABITO ELEGANTE DEL MESSIAH E L’ARTWORK
Messiah: “L’abito che mi vedete indossare nelle foto dell’album è il mio unico abito: lo uso per i matrimoni, per i funerali, per quando ballo con mia moglie… non ne ho altri, ho solo quell’abito nero! E un nostro amico di vecchia data, che tra l'altro ha diretto il video di “Bewithced” ha insistito perché facessi le foto con quell’abito”

Mappe: “E alla Nuclear Blast è piaciuto così tanto che tutti ci siamo vestiti in quel modo”

Messiah: “Solo qualche anno fa sarei stato più intollerante verso certe situazioni: se qualcuno mi avesse detto di fare delle foto con un abito indosso, sicuramente non l’avrei fatto, ma oggi sono un po’ cambiato come attitudine. E anche con l’artwork abbiamo provato a fare qualcosa di diverso dalle solite cose, seguendo la proposta di Leif, che aveva anche pensato di cambiare il nostro logo. Però io gli ho risposto che se avesse cambiato il logo dei Candlemass allora avrebbe potuto cambiare qualsiasi altra cosa”

LE REGISTRAZIONI
Messiah: “Registrare questo album è stato davvero facilissimo: ci abbiamo messo dieci giorni per le basi delle canzoni. Abbiamo registrato ai Polar Sudios, dove gli Abba lavorarono a molti progetti e i Led Zeppelin registrarono “In Through The Outdoor”, l’ultimo lavoro. Abbiamo avuto lo stesso tecnico che si occupava di microfonare la batteria di John Bonham. Janne ne era ovviamente entusiasta, perché non aveva mai avuto così tanti microfoni attorno alla sua batteria.”

Leif: “Ed era dai tempi di “Nightfall” che non avvertivo tante buona sensazioni durante le registrazioni. Oltre alla consapevolezza del fatto che stavamo facendo un buon lavoro, in studio abbiamo lavorato anche divertendoci, perché vedevamo che tutto stava comunque andando per il meglio. E una line up affiatata come la nostra su questo è stata determinante: in giro c’è pieno di gente che suona unicamente per soldi, mentre noi amiamo suonare questa musica, ci divertiamo nel farlo ed è per questo che tutto è andato per il meglio. Credo che anche dall’ascolto di “Candlemass” tutto questo venga fuori.”

RELIGIONE
Leif: “è un tipico cliché del metal, che vede questa musica legata sempre e comunque a tematiche ed aspetti maligni ed oscuri, spesso a sfondo religioso. Però sono convinto che almeno il 95% delle persone coinvolte nel mondo metal siano davvero belle persone, non certo così oscure come si presentano. Penso che se avete incontrato altre band ve ne sarete accorti, no? Di pari passo anche scrivere lyrics oscure a sfondo anche religioso è diventato un cliché. Ma non è che tra metal e religione ci sia un gran legame, secondo me. Se poi chiedi un mio parere personale, allora ti rispondo che la religione è fottutamente noiosa, ma questa è solo la mia opinione.”

Messiah: “Credo in dio, e questo mi basta”

LA TUNICA DEL MESSIAH
Messiah: “la tunica che indosso è sempre quella, non ho ricambi. Però oggi, per la prima volta dei Candlemass in Italia, avrò una nuova tunica”

Mappe: “è rosa!”

Leif: “Rosa e azzurra!”

Messiah: “No, in realtà è standard… Però sulle leggende che girano su quella tunica, posso dire che soprattutto quando eravamo in tour negli anni ottanta, non c’era molto tempo per lavarla. Ricordo una volta, durante un tour americano, che mi scordai completamente di dove avevo lasciato la mia tunica (nel dvd si vede infatti che certe volte indosso una t-shirt)… well la tunica è saltata fuori dopo qualche settimana: era in una specie di armadietto che abbiamo aperto per cercare di capire il motivo della puzza che ne usciva… era la mia tunica!”

IL PUBBLICO
Leif: “Prima di tutto viene il pubblico da soddisfare: siamo intrattenitori in fin dei conti e il nostro compito è far star bene il pubblico che viene ai nostri show”

Messiah: “Già, in primo luogo viene il pubblico, che dobbiamo far divertire, e solo in un secondo momento viene l’aspetto tecnico, il suonare o cantare con perfetta tecnica. Cerchiamo di dare feeling e energia a chi ci viene a sentire… perché, anche se siamo una doom band e i nostri ritmi sono lenti, non per questo sono pezzi per cui deprimersi, ma anzi sono carichi di energia”

ASCOLTI
Messiah: “Ascolto un po’ di tutto in realtà. Type O Negative, My Dying Bride, per citare i più cupi, ma anche cose più heavy e veloci, come gli Slayer, i vecchi Metal Church o i Savatage. Di più moderno mi piacciono molto i Depeche Mode. Poi mi vengono in mente James Brown, Fletwood Mac e Pink Floyd”

Mappe: “Io adoro ciò che proviene dagli anni 70.. e anche voi dovreste. È stata un’epoca formidabile per la musica, ricca di grandi band e grandi musicisti: gli anni settanta sono una grande fonte di ispirazione per me.”

Poi il manager della band, dopo più di 45 minuti di conferenza ci informa che il tempo a nostra disposizione è scaduto e che la band deve prepararsi per lo show
Messiah: “Ma se volete foto o autografi, prego, siamo qui.”

...le parole con cui ogni fan di un gruppo metal vorrebbe svegliarsi la mattina.

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