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BRIAN MCDONALD

Ci sono artisti che nonostante lo scorrere impetuoso degli anni non modificano mai il loro modo di scrivere e comporre, mantenendo intatte le loro coordinate musicali nel tempo e proponendo uno stile che diviene in molti casi un vero e proprio marchio di fabbrica. Altri invece preferiscono evolversi album dopo album, tentando di esplorare terreni musicali diversi e di raggiungere mete stilistiche sempre differenti, alla ricerca di nuovi e diversificati orizzonti musicali. E' proprio al centro di queste due correnti che si va ad inserire Brian McDonald, un artista che con il suo ultimo lavoro "Voyage" ha voluto indirizzarsi verso sonorità AOR di chiaro stampo tecnologico, senza però tralasciare alcuni degli elementi che hanno caratterizzato il precedente lavoro "Wind it up", un cd completamente dedito ad un hard-rock molto melodico e maggiormente legato alla tradizione. La parola ora al disponibilissimo Brian, pronto a rispondere appositamente per Hardsounds ad una interessante serie di domande...

Ciao Brian, come stai in questo momento?
Sta andando tutto bene e sto trascorrendo una buona vacanza. Ho composto anche della nuova musica - ciò mi fa sempre sentire alla grande!

Chi è veramente Brian McDonald? Puoi tracciarci una piccola biografia della tua vita nella musica?
Naturalmente. Ho sempre adorato diteggiare sul pianoforte e comporre canzoni già dai primi ricordi - i primi di essi infatti sono tutti racchiusi nella musica. Da ragazzo ho studiato musica in Germania, e successivamente ho suonato in alcune rock bands sin da quando sono stato catturato dal rock & roll nella mia tarda adolescenza; prima di ciò per me c'era pricipalmente solo la musica classica. Negli 80's mi sono unito ad una touring band chiamata "Dillinger", e quando il batterista ed io lasciammo la band, iniziammo a suonare con una manciata di altri musicisti (un chitarrista e un bassista che erano veramente bravi!) riuscendo a firmare un contratto con la CBS col monito di Brian McDonald Group. Dopo aver registrato quell'album per la CBS suonammo alcune date live, e successivamente iniziai a lavorare con altri gruppi nei panni di scrittore/produttore. Nel 1991 decisi di ritornare nell'ambiente della musica classica e colsi l'occasione di studiare con alcuni dei più fantastici compositori all'università; ho suonato in concerti classici e steso composizioni per pochi anni a venire, sino a quando un ragazzo chiamato Magnus Söderkvist mi chiamò un giorno e mi chiese se avessi voluto registrare altri rock album. Il primo di questi fu "Wind it up" (a breve la recensione nell'archivio da parte del sottoscritto!) e ora l'ultima release "Voyage" (2003). Scrivere musica per me è una droga, e farlo con "Voyage" è stato stupendo.

Ascoltando il tuo nuovo progetto "Voyage" ho notato che hai compiuto un grandissimo lavoro, unendo lo stile ottantiano di "Wind it up" alle sonorità maggiormente tecnologiche e AOR-oriented delle nuove composizioni. Cosa pensi a riguardo?
Prima dell'inizio pensavo per "Voyage" ad un diverso approccio nella forma di stesura dei pezzi, ed ogni song è terminata indirizzandosi verso nuovi percorsi. Ho deciso di lasciare nelle canzoni tutte le idee insite al loro interno, e se ciò ha significato melodie allungate con sezioni extra e introduzioni estese mi sono convinto che tutto ciò era comunque perfetto. Le canzoni sono state determinate ciascuna da una lunghezza particolare, è ciò e stato carino.

Qual'è il tuo pezzo preferito del cd?
Beh questo può cambiare ogni volta che riascolto tutte le tracce: oggi potrebbe essere "Where You Are, Where I Am", pochi giorni fa era invece "In The Shadows Of Angels".

Da dove trai l'ispirazione per scrivere i tuoi pezzi?
Non ho mai stabilito di scrivere una canzone riguardo a un particolare proposito o argomento, ma il fiume della consapevolezza lascia scorrere alcune idee a cui penso durante il giorno, come le cose a cui tengo maggiormente. Spesso noto che queste idee provengono da storie che ho sentito o eventi che hanno avuto un particolare impatto su di me, tutte cose che hanno trovato la loro strada nella musica.

Cosa pensi riguardo all'attuale scena rock melodica nel mondo ed in particolare negli USA?
Domanda difficile per me, perché penso che ci sia molta grande musica disponibile per tutti, e molti generi melodici provenienti da nuovi gruppi e capostipiti della scena attirano l'attenzione delle mie orecchie. Penso che l'industria discografica sia cambiata radicalmente negli Stati Uniti, e mentre molte persone stanno ottenendo la possibilità di registrare e pubblicare dischi grazie alle labels indipendenti ed alla qualità degli studi di registrazione, molte delle più belle uscite di questi tempi non raggiungono mai le radio. Le radio sono state trasformate per bene e continueranno ad essere preferibilmente generiche, trasmettendo continuamente e per la maggior parte le nuove uscite spinte dalle major e dirette agli ascoltatori di queste ultime, invece di far uscire musica nuova e varia. Nel resto del mondo le cose sono maggiormente aperte, sebbene questo tipo di categorizzazione e di fattori limitanti siano strettamete dipendenti dallo stato di degrado in cui ci si trova.

A tuo giudizio quali sono i fattori più importanti di cui un artista necessita per sopravvivere nel mondo del music-business?
Continuare a fare ciò che si ama fare per se stessi, che tu stia nell'ambiente musicale o no; qualsiasi cosa tu smetta di far sopravvivere, nel business stesso non fa differenza. Sono le cose positive che ami unite alla passione a lasciarti il segno. Ogni compromesso riguardante quella passione lavorerà alla fine sempre contro di te, perciò rimani sempre sincero col tuo cuore. (Grandissimo Brian!!! n.d. Zorro11)

Quali sono i piani futuri della tua carriera solista?
Continuare a registrare album e andare avanti nella collaborazione con altri artisti riguardo a poche cose. Io amo molto anche la musica classica, perciò sto pensando di continuare i miei studi e le mie composizioni lungo quelle linee che io conosco bene. Il prossimo rock album mostrerà alcune di queste, per me non importa quale sia lo stile, è come si compongono le canzoni che fa poi la differenza; io penso prima di tutto al compositore.

Ok Brian, è tutto. Grazie mille per questa intervista e buona fortuna per i tuoi progetti futuri! Alla prossima!
Ok Zorro, sei il migliore, parlare con te è sempre un piacere. Auguro tutto il meglio a tutti gli amanti della musica in Italia ed in particolare a tutti i vostri affezionati lettori di Hardsounds! Stammi bene e a presto....

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