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VEGA: Battlelines

data

02/09/2023
70


Genere: Melodic Rock
Etichetta: Frontiers Music
Distro: Frontiers Music
Anno: 2023

Esce sotto la guida di Frontiers l’ottavo disco degli inglesi Vega, guidati dalla voce di Nick Workman, unico membro presente in pianta stabile dal conclamato debutto ‘Kiss Of Life’ del 2010; sotto la lente di ingrandimento il songwriting vista la dipartita dei fratelli Martin, ora affidato alla coppia Workman/Thurston. Rispetto alle recenti precedenti uscite possiamo evidenziare un minor apporto di tastiere in favore di un hard rock leggermente più sanguigno e dal suono moderno dove i synth si limiteranno a formare apprezzabili tappeti e a contribuire a cambi di tempi e dinamiche. L’interlocutorio ‘Anarchy and Unity’ edito due anni fa, suggerì l’impressione di una piccola tempesta certificata dalla non riuscita di un album (forse) composto da potenziali b-sides e da canzoni di cui la band probabilmente non era convinta. Burrasca artistica evidenziata dalla fuoriuscita di James e Tom Martin. Sotto questo profilo, la band ha parzialmente riscoperto il proprio esclusivo smalto. Come per gli Eclipse (e altri moniker), trovata ed evidenziata la propria essenza artistica, quello che nell’antica Grecia avrebbero definito “Archè”, album dopo album, non possiamo aspettarci rivoluzioni in note ne eccessivi interstizi dalla proposta divenuta trademark della band britannica. Senza perderci in analogie o somiglianze di spartiti, ad esempio,  “Love To Hate You” e “Don’t Let Them See You Bleed” funzionano alla meraviglia tramite chorus ficcanti e linee vocali immediate unite a un taglio di chitarra vagamente industrial. Ottima congiunzione tra melodico e moderno. Con “33’s and 45’s” indossiamo l’abito del discreto mid tempo, apprezzabile per il tono del cantato, che si fa lungo la canzone più serioso e cupo. “Run With Me” è veloce, presenta un intermezzo che strizza l’occhio al gothic sound. Al di la degli inevitabili disclaimer proclamati dal sottoscritto, se il risultato finale di ogni singolo brano è pronosticabile, il cammino per arrivare a ciò evince emozioni  inattese che sommano valore al qui presente ‘Battlelines’.  Le vette artistiche raggiunte con ‘Who We Are’ (2016) sono divenute agli occhi della stessa band perle dalle quali cercare tangenti compositive di valore, senza bisogno alcuno di plagiare se stessi, provando a modificare la formula di arrangiamenti, rendendoli imprevedibili, pur confinando la struttura compositiva all’interno del melodic rock dalle tinte british e riconoscendo nel timbro del dotato singer il perno inossidabile all’intorno del quale far ruotare l’orbita Vega. Stakanovisti di qualità.

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