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NITRATE: Feel The Heat

data

13/10/2023
84


Genere: Melodic Rock
Etichetta: Frontiers Music
Distro: Frontiers Music
Anno: 2023

Costante crescita per i Nitrate, creatura che ruota attorno al bassista inglese Nick Hogg, coadiuvato in fase di songwriting come nel precedente ed ottimo ‘Renegade’ del 2021 dai fratelli Martin (ex Vega). Il modus operandi perseguito lungo i tre dischi precedenti è stato quello di aggiungere e diversificare elementi a un songwriting sempre ispirato, a partire dal debutto del 2018 ‘Real Word’ dove dietro al microfono vi era l’ex Zinatra Joss Mennen. A voler sottolineare il concetto sopra esposto, in questo quarto capitolo l’elemento principale è un uso copioso (e piacevole) di sintetizzatori che timbrano presenza ad ogni brano. I singoli “Wild In The City”, “All The Right Moves” e la title track sembrano tratti da una colonna sonora di un film degli anni '80. Testosteronici, ideali a un pump o per una consueta scarica di adrenalina. Alexander Strandelll è in stato di grazie e il suo timbro come  la sua interpretazione risultano ineccepibile e rappresenta ad oggi uno dei migliori singer in ambito Melodic. Hooks immediati a presa rapida lungo i mid tempo “Needs a Little Love” e “Satellite”, memori dei migliori Creye, cosi come  “Live Fast, Die Young”e “Haven’t Got Time For Heartache” confermano l’amore viscerale verso armonie ammiccanti che hanno reso grandi i Danger Danger e i Def Leppard. Quando i toni si rilassano i nostri livellano ulteriormente la media dei brani, già consistente; “One Kiss (To Save My Heart)” è avvolgente. Il duetto presenta una Issa notevolmente migliorata rispetto agli esordi; ora cantante matura, elimina gli striduli della sua prima produzione solista. Il pezzo è curatissimo in dinamica e arrangiamento e presenta ricami d’avorio deliziosi lungo strofa e ritornello. “Stay” è maggiormente delicata e riflessiva, meno power rispetto la precedente ma ugualmente incisiva. Anche un pezzo come “Big Time” costruito su di un riff portante abusato, risulta funzionale e piacevole in questo contesto. Pur rimanendo in un ambito dove tutto o quasi è già stato scritto e sentito, I nostri sfornano un lavoro di assoluto rilievo nel panorama moderno degli ultimi anni. Se amate linee catchy, assoli di chitarra gustosi e tecnici, variazioni di dinamica, sintetizzatori a profusione, e siete dei musicalmente cronici malinconici, avete il disco giusto tra le mani.

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