SLASH: Orgy Of The Damned
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31/05/2024Con il raggiungimento della maturità, non solo anagrafica, alcuni musicisti sentono la necessità di rifugiarsi nel blues: sarà anche banale ma ricordiamoci che le fondamenta dell’hard & heavy affondano proprio nel blues. Con ‘Orgy Of The Damned’ Slash riscopre la sua gioventù, quando da bambino cresciuto in Inghilterra con la nonna gli faceva ascoltare tanta musica blues che, inevitabilmente, gli è rimasta nel sangue. Coglie così l’occasione di rileggere alcuni classici, facendoli interpretare da amici/ospiti e realizzare una raccolta di canzoni, che pennella con la sua chitarra senza mai invadere lo spazio dei vari vocalist coinvolti nel progetto. La bellezza di questi brani è intatta, anche perché alcuni dei cantanti sono di valore assoluto ed il feeling che hanno saputo trasmettere è palpabile. Se Paul Rodger in ‘Born Under A Bad Sign’ è una certezza, come l’iguana Iggy Pop in ‘Awful Dream’, lasciata basiti la prova maiuscola di Demi Lovato in ‘Papa Was A Rolling Stone’. Stesso dicasi per ‘Living For The City’ con Tash Neal profondamente calato nelle parti di Stevie Wonder e ‘Key To The Highway’ cantata da una sublime Dorothy. Ora possiamo certificare Slash come born with the blues.
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