RIVERS OF NIHIL: Monarchy

La paura d'una mia bocciatura era dietro l'angolo, perché non sono un patito del technical death metal. Non sarebbe stato un parere per niente imparziale, mosso da miei (in)fondati pregiudizi s'una forma del metal òpoco apprezzata assieme a poche altre, e invece quella leggera atmosfera centellinata nei giusti punti come un collante tra le tracce sapientemente disposte in un mosaico sonoro rendono Monarchy dei Rivers of Nihil un ascolto eccellente per chi di questo genere proprio non ne vuole sapere niente, dando notevole valore al risultato finale. Preferendo di gran lunga gruppi come Immolation, Incantation e Autopsy che negli hanno sempre suonato il classico marcio death metal senza mai discostarsi troppo dalle linee guida rilasciate negli anni come il libretto d'istruzioni dell'Ikea, ho allontanato sempre come peste gruppi simili a questi oggi sotto esame; la Metal Blades Record però a buon orecchio in fatto di proposte vincenti. Se prima gli Allegaon furono una grandiosa scoperta, e giusto poco tempo addietro i Cattle Decapitation hanno rimarcato il loro meritato successo, i Rivers of Nihil confermano i buoni propositi della casa discografica. 'Monarchy' è un ascolto per niente asfissiante, come invece è stato con altri gruppi simili tipo Decrepith Birth che dopo solo due minuti ti facevano pentire del tempo sprecato, tornando a macinare le musicassette conservate in garage. Qualcosa devono ai succitati Allegaon, e la cosa ben viene visto che io stesso apprezzo questo gruppo, rendendomi lo scorrere dei minuti più familiare del previsto. Per chi ha sete di death metal in questa torrida estate, pur senza rinunciare ai moderni virtuosismi di cui il nostro amato genere a deciso di farsi vezzo, 'Monarchy' è la sorpresa estiva post Cattle Decapitation che la Metal Blades ha voluto far trovare in attesa di nuove rivelazioni.