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REVOLUTION SAINTS: Eagle Flight

data

08/04/2023
85


Genere: Melodic Hard Rock
Etichetta: Frontiers Music
Distro:
Anno: 2023

Torna uno dei più acclamati supergruppi messi assieme da Serafino Perugino, mastermind di casa Frontiers. I Revolution Saints, qui al quarto capitolo, portano con sè un’interessante e potenzialmente sostanziale novità: attorno alla figura di Deen Castronovo (voce e batteria) vengono inseriti Joel Hoekstra (Whitesnake) e Jeff Pilson (The End Machine, Black Swan, Foreigner, Dokken) al posto dei dimissionari Doug Aldrich e Jack Blades. In particolare la dipartita di quest’ultimo ha modulato il sound della band da un perfetto ibrido tra Journey e Night Ranger ad un sound a tratti più Classic Rock senza abbandonare l’imprinting originale, incisivo marchio di fabbrica. Procediamo con ordine: i primi tre lavori dei RS sono ottimi, ascoltati oggi regalano ancora eleganti momenti di grande musica. Vuoi le capacità interpretative di Castronovo, vuoi un livello compositivo/qualitativo sopra la media rispetto le uscite discografiche odierne. A voler trovare il difetto, con l’avanzare dei capitoli emergeva un po’ di stanchezza nelle soluzioni stilistiche, il che rendeva alcuni brani ben fatti, ma prevedibili. Un progetto che necessitava (scritto da un defender delle classic line-up) un cambio di rotta all’interno della mappa del Melodic Rock/AOR, senza stravolgere la natura armoniosa e solare del genere proposto. Si parte con il pianoforte solenne della title track, accarezzato da gustose ghost notes di chitarra per esplodere in un mid tempo grintoso dal sapore estivo. “Talking Like Strangers”, uscita come singolo, riprende la formula dei Revolution Saints più sanguigni, baciata da un ottimo ritornello contagioso ed energico. Ancora eleganza nello sviluppo di “Need Each Other” a sottolineare la volontà della band di riproporre la propria formula vincente, arricchita da sfumature variegate (nella ritmica del bridge ad esempio o ancora nell’ancestrale assolo di Hoekstra). Se “Kids Will Be Kids” percorre la strada decisa del classico rock 4/4, “I’ll Cry For You Tonight” è una power ballad manieristica, non brutta intendiamoci, ma incapace di smuovere lacrime di sorta. Altro singolo con la successiva “Crime Of The Century”, dove Castronovo canta con grinta ed interpreta un’ideale corsa in moto sul lungo mare. Sensazione inseguita, perfezionata e imbrillantinata dalla seguente e meravigliosa “Set Yourself Free”. “Once More” pizzica le nostre corde emotive con una semi ballad elegante, tracolma di pathos, dove Hoekstra completa l'impeccabile lavoro di squadra in un solo viscerale. Chiude il lavoro la convenzionale ma intrigante “Save It All”. Gli assoli di Joel, le ritmiche mai banali e fascinose di Deen unite alla sua voce ed interpretazione a tratti strabiliante, un Jeff Pilson sempre decisivo e funzionale (come in ogni progetto a cui ha preso parte), uniti all’onnipresente Alessandro Del Vecchio a fare da perfetto collante tra la fase di songwriting e dietro ai tasti d’avorio. Quattro musicisti colmi di indiscutibili capacità, dove ognuno mette in mostra il proprio talento a servizio di un disco assolutamente riuscito.

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