METHEDRAS: The Ventriloquist
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02/01/2019Attivi da più di 20 anni, siamo in presenza del quinto full lenght per questi lombardi. Fin dal principio non si fa mistero di quali siano le intenzioni della band, dedita ad un thrash ibridato da tutto lo sviluppo successivo del metal estremo. Il riffing appare subito gradevole, veloce e massiccio ad un tempo, come è solito essere nel thrash contemporaneo, arricchito qua e la dall´occasionale cambio di tempo o assolo di chitarra. Il cantato è figlio del metal estremo posteriore al thash classico, ma comunque intellegibile, debitore forse del Chuck Billy (Testament) piu death: troppo monocorde per il bene del lavoro. Il thrash dei nostri ha assimilato tutto ciò che il genere ha fatto proprio per riprendere nuova linfa dopo la sua prematura scomparsa nei primi anni novanta: a tratti pare di sentire echi dei primi Soilwork/Terror 2000, a tratti (purtroppo) la lezione dei Pantera/Machine Head ha segnato i Methredas e nel complesso il sound si direbbe non troppo dissimile da quello di rinnovati acts quali Exodus e i già citati Testament del nuovo millennio. Non sono però riusciti a distaccarsene di una virgola, riproponendo pedissequamente quanto già sentito innumerevoli volte.
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