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ELIS: GRIEFSHIRE

data

06/12/2006
75


Genere: Gothic Metal
Etichetta: Napalm Records
Anno: 2006

Scrivere del quarto disco degli Elis non è facile. Non per il contenuto, ma per i risvolti tragici che hanno segnato la band a causa della morte improvvisa di Sabine Dunser, vittima di una emorragia cerebrale un pugno di settimane addietro durante le registrazioni del disco. Parlarne adesso, ora che la band ha deciso di pubblicarlo lo stesso in suo onore(suoi concept e liriche), e sempre con la voce di Sabine visto che le registrazioni delle parti vocali erano già concluse, fa un certo effetto perchè corri il rischio di essere troppo "buono" quando quello che ti arriva alle orecchie non ti convince del tutto. Tuttavia, mi sento di dire che questo "Griefshire" ha molte qualità, e che per quanto venga fatto passare per un disco di gothic metal, presenta caratteristiche che vanno oltre quel concetto. Dietro la voce eterea di Sabine, a volte troppo monotona per rimarcare i differenti umori che le composizioni evocano seppur non priva di fascino, si muovono sonorità che vanno dal metal sinfonico al power con doppia cassa tupa-tupa, al metal tradizionale con le tipiche atmosfere e melodie del gothic, alla rara presenza di growl maschile, ed una ricerca molto elaborata degli arrangiamenti tanto che un brano nel suo incedere raramente riesce a risultare scontato e lineare. Pecche sono da ricercare nel lavoro delle chitarre, piatto compitino in fase di riffing risultando perlopiù anonime, e quando la ritmica ripercorre certi clichè tanti cari al metal europeo. Ma in linea di massima il disco regge, si fa apprezzare, regala emozioni come, per esempio, nella nenia autunnale dai toni grevi "Forgotten Love", e grazie ad una produzione pompatissima, quasi maniacale, i brani hanno un impatto che va oltre l'enfasi riuscendo a far esplodere ogni singolo particolare: enorme quanto prezioso il lavoro alle tastiere, sempre in prima linea, e mai mero tappeto accompagnatorio. Restano il dispiacere e la sfortuna a segnare poi le sorti di "Griefshire" che oltre ad essere un disco targato Elis, è il testamento che Sabine inconsapevolmente ci lascia, e nel momento in cui la band aveva raggiunto una certa maturità. Un disco dal significato particolare, quindi, che oltre a vivere di vita propria grazie alle sue potenzialità, porterà sempre con sé i sogni di una ragazza tragicamente "morti molto prima dell'alba".

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