DREAM THEATER: OCTAVARIUM
data
30/08/2008'Octavarium' è il penultimo album pubblicato dalla famosa band Dream Theater e fa parte del filone post 'Scenes From A Memory' del gruppo americano. Edito nel 2005 questo disco confermava la scelta musicale che il gruppo aveva presentato con il precedente 'Train Of Thought' e che ci accompagnerà sino ad oggi: il prog che li aveva resi famosi in tutto il mondo è stato "contaminato" da varie influenze musicali sino a creare un genere che si discosta abbastanza dagli album fondamentali della loro carriera. 'Octavarium' è composto da 8 tracce per circa 75 minuti di musica, quindi tutti brani abbastanza lunghi, alternando pezzi piuttosto tranquilli come "I Walk Beside You" ad altri più cattivi come "The Root Of All Evil" e "Panic Attack". In generale non c'è un vero e proprio filo conduttore musicale fra le tracce e ci troviamo ad ascoltare un disco variegato, ma nello stesso tempo poco amalgamato, rischiando di far perdere qualche punto nel giudizio complessivo durante un ascolto completo del CD. Con queste premesse è difficile che 'Octavarium' troverà posto nelle collezioni di tutti coloro che hanno smesso di apprezzare la band americana d dopo la pubblicazione del brutto 'Six Degrees Of Inner Turbulence', punto d'inizio della nuova strada musicale del gruppo. Inoltre posso dire a chi ha trovato nuovi spunti in questa virata musicale che sia 'Train Of Thought' che 'Systematic Chaos' sono superiori al disco qui recensito, seppur quest'ultimo non sia totalmente da buttare. La capacità tecnica dei musicisti e la voce di LaBrie si confermano, ma è il pacchetto complessivo delle canzoni a non rimanere impresso e a non lasciare il segno in maniera decisa nell'ascoltatore. In definitiva questo disco può essere considerato un piccolo passo nella "seconda parte" della carriera dei Dream Theater che non lascia né grandi ricordi positivi né negativi, la sua più grossa pecca è proprio quella di rimanere anonimo. Se amate la musica della band americana degli ultimi 5 anni potrebbe essere un disco da avere, ma meglio partire dagli altri dischi citati nella recensione, altrimenti potete lasciarlo tranquillamente sugli scaffali.
Commenti