DIVINEFIRE: DIVINEFIRE

Altro progetto parallelo di Christian Rivel dei Narnia in uscita contemporanea con l'altra sua creatura, gli Audiovision, già recensiti su Hardsounds recentemente(e come per gli Audiovision disco già uscito mesi addietro con titolo diverso, "Glory Thy Name", ora ripubblicato per Metal Heaven col titolo omonimo). Coaudiuvata da Jani Stefanovic(Am I Blood), l'ugola svedese dà vita ai Divinefire proseguendo il concetto lirico che ripercorre tutte le sue apprizioni su disco fin dagli esordi(tematiche cristiane), ma vira musicalmente verso il metal sinfonico di matrice power. Accostata in modo abbastanza azzardato ai Rhapsody(le esagerazioni gratutite in fatto di orchestrazioni ci sono fortunatemente risparmiate), la band si muove su direttive più neoclassiche intramezzate da ritmiche spesso thrash e più sporadicamente da growl e sfumature "estreme". Purtroppo, Rivel non riesce a bissare quanto di buono ha già fatto con gli Audiovision, e per quanto i brani si facciano ascoltare con piacere non hanno picchi qualitativi diverse volte sfiorati e raggiunti dall'altra band. Se non fosse per le sempre ottime linee vocali ed i chorus che veicolano all'ascoltatore il giusto senso del drammatico, sul piano strumentale siamo su un livello che fa del già sentito il suo motore principale. Non ottiene certo soccorso alla produzione forzatamente ovattata che se da un lato toglie respiro alle canzoni per accentuare la vena velatamente "oscura", dall'altro affossa gli arrangiamenti, soprattutto in quanto a "sinfonia". Anche su questo disco le presenze illustri si sprecano, gli onnipresenti Grimmark(Narnia), Erc Clayton(Saviour Machine) e tanti altri, ma tale subbuglio d'artisti non mette le ali ad un lavoro che svolazza tra molti bassi e pochi alti, lasciandosi dietro quel fastidioso senso del "si poteva dare molto di più" che lascia l'amaro nelle orecchie.