DEBAUCHERY: KINGS OF CARNAGE
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14/08/2013L'unico modo per non mandare a quel paese i Debauchery prima ancora di averli ascoltati è non prenderli sul serio. Per non chiedersi (arrabbiati) perché un label decente possa promuovere una band che scopiazza un sound pacchiano e piattissimo, con testi orribili da garage band tredicenne e una tale ostentazione di figa e sangue da indurre a supporre che nella realtà si vada piuttosto a secco. L'unica è buttarla sul demenziale. Però così si riesce ad apprezzare una caciaronata altrimenti inaccettabile come "Killerbeast", o un simpatico sgorbio come "Blood God Kills". Ci provano addirittura con le melodie nell'epica "Victory Awaits", passabile tutt'al più come un revival della minestra di magro di Gian Burrasca, e nei cori clean del piattissimo rock'n roll di "The Last Crusade". Ci possono essere simpatici come cugini fessacchiotti e ridanciani dei Six Feet Under, ma guai a prenderli sul serio.
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