DEATH SS: THE 7TH SEAL
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01/03/2006Ritorna la storica e fondamentale creatura guidata da Steve Sylvester dopo un’annata abbondante dedicata al tour ‘nostalgia’ di supporto alla raccolta “The Horned God Of The Witches”. La curiosità a proposito della nuova fatica in studio dei Death SS era molta, soprattutto dopo un disco azzardato (ma validissimo) come “Humanomalies” che spaccò letteralmente i fan per via della sua esagerata vena elettronica e sperimentale. “The 7th Seal” prosegue sul cammino della modernità, ma ripesca a piene mani sonorità puramente metalliche che rimandano direttamente all’era “Panic” e “Do What Thou Wilt” (meglio non scomodare gli ingombranti fantasmi dei classici precedenti), creando così un giusto equilibrio tra modernità e tradizione, il tutto condito con le solite atmosfere e il solito mood assolutamente inconfondibile e irriproducibile che il carisma del buon Steve sa infondere ai brani. Il disco si apre con un’opener energica e potente, anthemica quanto basta come “Give’Em Hell”, che sarà anche utilizzata dalla Federazione Italiana Wrestling. Degli ottimi presupposti che spianano la strada a una serie davvero notevole di brani convincenti: impossibile resistere al ritornello di “Venus’ Glyph”, senza dubbio il migliore del lotto, alla furia metallica di “Der Golem”, agli scanzonati refrain di “Shock Treatment” e “Absinthe” o alla dolcezza inaspettata di “Another Life”, rock ballad di eccellente fattura. A questa prima metà di tutto rispetto purtroppo corrisponde una seconda parte più fiacca, con brani decisamente trascurabili (fa eccezione “The Healer”) e sciapi, si veda “Heck Of A Day” o “Time To Kill”, per non parlare della stessa title-track che nei suoi otto minuti di durata sfoggia ottime idee ma anche tonfi clamorosi, rivelandosi in definitiva un buco nell’acqua. Ritorno dunque più che buono per i Death SS, non privo di pecche ma superiore a moltissimi prodotti attualmente in giro, anche solo per l’aura maligna che contraddistingue ogni nota suonata, magistralmente, dalla band. I re dell’horror metal sono sempre loro.
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