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DARK QUARTERER: THE ETRUSCAN PROPHECY

data

07/05/2006
90


Genere: Epic Metal
Etichetta: Metal Legions
Anno: 1989

Questo disco è la vera e propria prova del nove per i Dark Quarterer ed è senz’altro uno dei lavori più significativi della scena metallica tricolore degli anni ottanta. Se la produzione scadente era il peggior difetto dell’omonimo debutto, The Etruscan Prophecy gode di un suono nettamente più curato e di una registrazione complessivamente discreta. Le canzoni in media sfiorano i dieci minuti di durata e seguono il modello della vecchia "Colossus Of Argil": strutture praticamente progressive, lunghe parti strumentali e quel tono sempre evocativo che tanto ricorda l’hard ‘n’ heavy epico dei primi anni ottanta. "Retributioner" è un’opener enfatica, molto classica nei suoi riff dal sapore quasi americano, mentre "The Etruscan Prophecy" è il prototipo del tipico Dark Quarterer style. Una tenebrosa narrazione introduttiva ci conduce agli spettacolari assoli di chitarra e ai solenni ritornelli di una suite così epica da far venire i brividi anche gli animi più spartani. Il tutto è accompagnato da un suggestivo quanto inquietante testo su un’antica profezia del popolo etrusco, al quale i musicisti toscani si sentono giustamente legati (per la cronaca: la foto della copertina è stata scattata nientemeno che a Populonia, celebre sito archeologico etrusco a pochi chilometri da Piombino). Con la seguente "Devil Stroke" i Dark Quarterer sono ora malvagi come i Mercyful Fate, ora epici come i Manowar di Bridge Of Death, ora tecnici e ispirati come solo loro sanno essere e ci regalano così uno dei pezzi più teatrali che abbiano mai scritto. Da citare anche la conclusiva "Angels Of Mire", altra monumentale suite bella almeno quanto la title track, impreziosita dagli inconfondibili assoli di Fulberto Serena, dai tempi complessi e mai scontati di Paolo Ninci e dalla voce di Gianni Nepi, come sempre protagonista indiscussa del trio. Pezzi come quelli sopra citati dovrebbero spingere all’acquisto di questo capolavoro chiunque abbia un minimo di interesse per la scena musicale più autentica e sincera del proprio paese.

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