CELL: Ancient Incantations of Xarbos
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24/07/2020Una copertina death metal, un look black metal ed un sound che guarda ad entrambe i filoni per i canadesi Cell, progetto che vede la luce nel 2014 e che si presenta con un secondo album in studio. La band guarda al passato, allo scarno e belluino black death metal, unendo passaggi che rammentano i Death, Morbid Angel ed Immortal, passando da epici fraseggi in chiave Emperor. Spicca l’uso del basso, per nulla soffocato dall’usuale produzione della nera fiamma, qui rivisitata a metà tra il concetto anni ottanta di thrash ed appunto, black. Le strutture risultano intricate, certamente più dinamiche ed imprevedibili del filone più nero del metal, odorando di morte in tal senso e mai sfociando in banali e ripetitivi ritornelli. Il senso “sinfonico” della chitarra si avverte in più punti, senza però mai nemmeno intravedere tastiere o qualsivoglia strumento esterno alla tipica formazione death metal. Full-lenght che, nonostante l’acre odore di old school, riesce ad essere personale, per certi aspetti anche “innovativo”, proprio per la capacità di regalare un sound che prende le tinte più nere della musica estrema ed incastonarle in meccanismi differenti. La voce segue gli schemi ed i toni del black, ripartendo poi con accelerazioni che si agganciano al treno del thrash vicino al confine della morte. Restiamo piacevolmente colpiti, innegabilmente stupiti da un lavoro che si sgancia da stereotipi e viaggia spedito verso molteplici ascoltatori. Ancient Incantations of Xarbos è spontaneo, piacevole sorpresa su cui i Cell auspichiamo possano ripartire e continuare senza tentennamenti. Un universo alieno ci aspetta, un viaggio tra cosmi in cui l’ordine viene stravolto.
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