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BADASS: More Pain, More Gain

data

26/04/2017
65


Genere: Heavy Metal
Etichetta: Lion Music/Cargo Records
Distro:
Anno: 2017

Da pochi giorni nei negozi l'album 'More Pain, More Gain' dei Badass, italianissimo progetto nato dalla mente del bassista Alberto Rigoni. Sviluppato in undici brani, l'album si apre (e chiude) con due tracce interamente dedicate alle quattro corde, con libero sfogo nel classico e richiami agli archi (chi scrive ha colto un'eco di Berlioz). Il basso gode di grande spazio, naturalmente. Rigoni alterna distorto e pulito con grande disinvoltura: abbondano gli assoli, ottimi sia dal punto di vista tecnico, sia da quello creativo, come é facile aspettarsi da un musicista di questo livello. Come contrappeso, Alessio Tricarico é accurato nelle ritmiche (chitarra al vetriolo), e nei soli, ma soprattutto bravissimo nel non strafare, evitando cosí di appesantire troppo i brani. La voce (quando non richiama troppo Hetfield e Anselmo) é potente, ed é evidente che Titta Tani sia capace di grande espressivitá e abbia padronanza degli "attrezzi del mestiere". Dispiace solo che la produzione non sia stata troppo generosa nei confronti della batteria, che esce un po' mortificata dal mixing; é un peccato, perché é palese che anche Novello sia un batterista assolutamente all'altezza. L'album presenta qualche pecca in fase di scrittura, soprattutto per quanto riguarda le linee vocali e i testi, cosí i brani risultano un po' ripetitivi, per quanto suonati ottimamente. In ogni caso, agli appassionati del genere piacerá sicuramente la "potenza di fuoco" e l'energia del quartetto, mentre chi non ne é proprio un amante, avrá bisogno di almeno tre, quattro ascolti per apprezzarne le doti positive. Sopra la media dell'album le tracce "Nightmares Of My Youth", quasi epica nella sua struttura, "Intro" ed "Outro" strumentali, "Join Me" con la sua atmosfera dolceamara, e "Redemption", in cui si esce (di un bel po') fuori dai canoni strettamente metal per virare decisamente sul progressive.
In definitiva, certo non l'album dell'anno per il metal italiano, ma sicuramente un punto di partenza piú che dignitoso per una band che avrá le capacitá per stupire, se curerá la composizione a 360 gradi.

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