HARDSOUNDS FESTIVAL 2006 - DAY II
SABATO 8 APRILE:
[BRUNOROCK]: Quello di Brunorock era un arrivo particolarmente atteso, vuoi per l'amaro in bocca rimasto ai molti curiosi di poterlo vedere dal vivo durante il Venice Rock Festival 2005, i quali hanno dovuto subire l'annullamento della giornata del Monsters Of AOR senza opportuno preavviso, vuoi per l'ottima impressione destata dal suo ultimo cd "Interaction" dell'anno appena trascorso, che gli era valso l'interesse e l'accordo contrattuale della label teutonica MTM Music. Accompagnato per l'occasione dalla propria band germanica, all'interno della quale spicca il chitarrista Bobby Altvater (già noto tra i più per la sua militanza all'interno degli Affair), Bruno ha saputo offrire uno spettacolo coinvolgente ed entusiasmante dal primo all'ultimo secondo della propria esibizione, catturando l'interesse di un pubblico che, sin qui, aveva difficilmente avuto l'occasione di vederlo all'opera sul suolo italiano. L'apertura del concerto, affidata all'accattivante "It's All Been Done 4 Me", ha da subito messo in chiaro le grandi qualità possedute dal quintetto al completo, capace di tenere il palco con buona disinvoltura a dimostrazione di una carica rock di grande spessore. Gran parte della setlist della serata, improntata sul già citato "Interaction", ha ridabito per l'ennesima volta quanto bistrattati siano spesso gruppi di valenza addirittura internazionale, perfettamente in grado di coinvolgere con passione ed entusiasmo un pubblico che, sino a quel momento, poco aveva fruito della propria meritevole proposta musicale. Ecco così che "Now Dies The Truth", "No More Promises", "Castaway" e "Take The Trophy" vengono sciorinate con una disinvoltura quasi impressionante, intervallate da una "Pray For The Rain" sbalorditivamente vicina, arrangiamenti inclusi (quegli stessi che risultano quasi impossibili da riproporre on-stage, ma rivisitati in maniera perfetta dal gruppo al completo) a quella già presente su cd. Il tutto è stato completato, con tanto di elogi, dalla madrelingua "La Fonte Dei Sogni" e dalla graffiante "Born Winner", pronta a sottolineare che anche "X-Over" va ricordato a dovere all'interno della discografia del Bruno nazionale al servizio del rock, il quale ha lasciato la propria brillante ed indelebile impronta su un festival assolutamente riuscito. Un'apertura di serata che definire così sarebbe solamente riduttivo, visto e tenuto conto della grande qualità intravista, grazie a Brunorock, sull'oramai rinomato palco del Motorock As.
[EDGE OF FOREVER]: Quello degli Edge Of Forever a Mozzate era un ritorno che molti assaporavano da tempo, e mai occasione sarebbe stata più propizia di quella relativa all'annuale Heavy Birthday, vista l'amicizia ed la reciproca stima che corre tra la grande band italiana e la redazione di Hardsounds. Ecco così che la nottata hard-rock del festival viene completata dal grande quartetto capitanato da Alessandro Del Vecchio, singer e keyboards-player dalle innate qualità artistiche, accompagnato da elementi di grande spicco quali Francesco Jovino (fresco di ritorno dal tour internazionale con i ben noti UDO, e fiero endorser della rinomata marca di piatti Zildjian), Walter Caliaro e Dimitri Oldani, musicisti che già nel dicembre scorso avevano dato dimostrazione a Mozzate di tutta la propria perizia esecutiva. L'apertura della prova on-stage è affidata alla inedita "Against The Wall", un interessantissimo ed inedito pezzo dedicato dalla band al sottoscritto, che finirà quasi sicuramente all'interno del terzo album ufficiale del gruppo, attualmente in fase di elaborazione. Tocca invece ai grandi classici "Shade Of November", "Crime Of Passion" e "Dance Into The Fire" il compito di iniziare a scuotere un pubblico attento e pronto a sorbirsi la seconda mazzata hard della serata, perfettamente riuscita nonostante alcuni problemi tecnici legati alla strumentazione che però nulla hanno potuto di fronte alla grandissima uscita live degli Edge Of Forever. Tutti gli ingredienti tipo di quello che può essere definito un grande concerto sono stati presentati, partendo dalle straordinare esibizioni tecniche di Alessandro alla tastiera e Francesco alla batteria, sino ad arrivare alle immancabili cover dei classici internazionali quali "Edge Of Thorns" dei mitici Savatage, che ha finito per strappare l'autentico boato di approvazione di tutti i presenti, e "Bark At The Moon", impreziosita dall'inattesa salita sul palco del grandissimo axeman Igor Gianola. Ma sarebbe un vero suicidio dimenticare la passionale versione voce/piano di "A Deep Emotion" e la graditissima anteprima del nuovissimo singolo "I Won't Call You", una fantastica composizione nel più tipico Bon Jovi style che getta, già da ora, più di una abbagliante luce su quello che sarà il prossimo capitolo in studio della band. Non servono altre parole per ringraziare anche gli Edge Of Forever per questo loro attesissimo ritorno in terra comasca, una dimostrazione di quanto talento e passione per la musica siano diffusi all'interno delle mai troppo considerate lande del bel paese. Qualità che grazie a quattro musicisti con le palle quadrate sono finalmente uscite allo scoperto, e che spero continuino a diffondersi come un'autentica macchia d'olio.
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