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MIIKA TENKULA: Il ricordo

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Sono passati già sei anni da quando se n'è andato, il 18 febbraio del 2009, rendendo chimera le nostre speranze riguardo una reunion della band. In silenzio, a 35 anni ancora da compiere, per un improvviso infarto causato da una malformazione cardiaca congenita. Precisiamolo questo, visto che quando è stata diffusa la notizia della sua dipartita inizialmente è stato detto che era stata causata da abuso di alcool, che pure era compagno costante della sua vita. Tuttavia ha avuto modo di lasciare al mondo qualcosa che vivrà per sempre: la sua musica. Miika Tenkula lo ricordiamo come un ragazzone alto e possente, frutto di un ricordo dovuto al fatto che, chi scrive, aveva 14 anni quando si fece fare un autografo prima del concerto dei suoi Sentenced. Ci è rimasta impressa l’immagine di una persona schiva e quasi timida che, nonostante la disponibilità ad autografare cd, non ha pronunciato una sola parola, rintanandosi ben presto dietro le quinte. Chi era Miika? Cosa lo portava a musicare la tristezza, la glorificazione dell’alcool, il suicidio, la morte, la sofferenza interiore, il disincanto e la disillusione, gli amori malati e non corrisposti descritti nelle canzoni della band? Nato nel 1974 a Muhos, una cittadina del centro della Finlandia composta da nemmeno 10 mila anime, soggetto ai lunghi e bui inverni del suo paese, fin da ragazzino si appassiona alla musica e fonda i Sentenced insieme all’altro chitarrista Sami Lopakka.

Siamo nel 1989, la scena finlandese era in pieno fermento (ricordiamo la nascita più o meno in quegli anni di gruppi di diversi generi quali Stratovarius, Amorphis, Impaled Nazarene), lui aveva solamente 15 anni e già suonava la chitarra, componeva, cantava. Due anni dopo la pubblicazione del primo cd, 'Shadow of the Past' con un sound decisamente death, piuttosto brutale e ben lontano dalle sonorità più morbide, fra heavy metal e gothic, di album quali 'Down' e 'Frozen' che nella seconda metà degli anni novanta hanno reso il quintetto finnico famoso e apprezzato in tutto il mondo. La chitarra sarà sempre il suo strumento, e firmerà la quasi totalità della musica fino allo scioglimento del gruppo, avvenuto nel 2005, tuttavia per alcuni periodi è stato anche cantante e bassista. Nonostante questo suo essere la colonna portante del gruppo, forse per scelta, ma piuttosto per carattere, è rimasto sempre nelle retrovie, non era lui il volto mediatico della band anche se senza di lui i Sentenced non potranno più essere. Lui era quello delle note struggenti di "Nephente", quello che faceva annullare degli show perché era troppo ubriaco per suonare, quello che sapeva parlare solo attraverso la musica, ma che nella vita privata probabilmente non ha mai trovato chi lo risvegliasse dal torpore, allontanasse il dolore dalla sua anima e facesse splendere per lui il sole. Noi speriamo che lo abbia trovato ora, che dovunque sia, adesso, sia finalmente in pace.

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