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CHICAGO: The Chicago Transit Authority

Sunset boulevard sez

Metafisico per me questo lavoro degli “attuali” Chicago, nati come Big Thing, successivamente denominati Chicago Transit Authority, come l’azienda municipale dei trasporti di Chicago (… il caso!). Apro subito una parentesi: la band, minacciata legalmente dalla ditta dei trasporti, si vede fin dall’inizio costretta a cambiare nome e logo, semplificando il tutto in Chicago. Ma torniamo al concetto iniziale. E’ un album concept diviso in quattro lati, costituito da tre tracce per lato. Per me va ascoltato tutto d’un fiato! Le tracce si confondono l’una con l’altra. Quando lo ascolti non sai in che fermata ti trovi: se sei al primo o al secondo lato del disco, se stai ascoltando la quinta o la sesta canzone, perché in realtà è un album molto strumentale, che ti porta in spazi nuovi, con cambi di tempo, con parti jazz, vocali e fiati trascendentali. Il suo impianto jazz-rock ti apre porte e cassetti chiusi.

La prima traccia del primo loro album "Introduction" è una dichiarazione di amore in chiave rock-progressive! Mettono le mani avanti i sette musicisti! L’annuncio è quasi parlato, accompagnato da una sezione di fiati, tromba, trombone e sax. Si presenta Terry Kath con voce e chitarra “Ciao a tutti, siamo un po’ nervosi, sedetevi, lasciateci andare avanti e tu … ascoltatore … lasciaci lavorare su di te! Abbiamo passato anni a prepararci prima che questa band nascesse e con l’aiuto del cielo si fondeva, e ringraziamo il Signore”. Poi, arrivano i cambi di tempo e predomina la parte strumentale, fino a ritornare al ritmo iniziale dopo l’assolo di chitarra di Kath che, conclude con le sue parole “… quindi tu che stai ascoltando, dimentica i tuoi problemi mentre cerchiamo qualcosa di nuovo, … suoniamo per te!”.

"Does Anybody Really Know What Time It Is?" è un capolavoro di swing. Canta e scrive Lamm, il tastierista “Qualcuno sa davvero che ore sono?” La verità è che siamo tutti presi e impegnati a non perdere tempo che nemmeno sappiamo più che ora sia. Ora intesa come tempo per pensare, anche per piangere, più tragico lui, anche per morire. Ed io che ora, non mi preoccupo del tempo, perché in realtà non mi importa nemmeno il tempo, mi faccio trascinare in questa dimensione parallela musicale, fatelo anche voi! Facile e naturale immaginare di danzare se guidata dalla sua voce, dai fiati cadenzati e dalle armonie vocali dei cori. Anche io, come Lamm, stavo camminando quanto l’ho ascoltata. Lui racconta che stava camminando per strada quando incontrò, prima un uomo, poi una donna, che gli chiesero che ora fosse, e poi fu quasi spinto per strada, da tutta la gente che correva ovunque. Ma tu, prova a fermarti e a guardarti!

In "Beginnings" Lamm si fa coraggio e si dichiara “Quando sono con te, non importa dove siamo o cosa stiamo facendo. Sono con te, è tutto ciò che conta. Il tempo passa troppo velocemente quando stiamo ridendo insieme. Devo farti entrare nella mia vita. Devo portarti vicino a me. Voglio sentire sempre solo l’inizio!” è un infinito pensiero d’amore, anticipato da una chitarra acustica che accompagna la bellissima voce del tastierista che, con classe, ricorda il sound di James Brown, per poi lasciare spazio ai fiati, percussioni e tamburello, in cui continua ad echeggiare “Solo l’inizio, … solo l’inizio”.

"Questions 67 & 68" è la canzone più famosa dell’album. Brano epico. E’ stato registrato persino in lingua giapponese. Il suo titolo compare nell’ultima strofa e si riferisce agli anni in cui Lamm visse questa relazione amorosa surreale. E’ cantata a due voci: voce limpida del bassista Cetera che si pone una serie di domande, infinite domande nella mente; alternata alla voce bassa del tastierista Lamm che sembra quasi impersonificare il suo stesso pensiero, quasi a placare la curiosità della mente stessa “Puoi dirmelo…per favore non dirmelo”.

Come un richiamo all’attenzione, all’ipotetico ascoltare iniziale, arriva ‘Listen. La traccia più breve dell’album. Caratterizzata da un originale giro di basso … tu_ru_ru_ru_ru_ru_ru’ …. tu_ru_ru_ru_ru_ru_ru’ … e Lamm che grida “Ascolta, tutto quello che devi fare è ascoltare, se vuoi volare, … devi solo ascoltare!”.

Con "Poem 58" si è aperto quel mio cassetto...cassetto che mi riporta alla mia adolescenza e a tutta la collezione di vinili di mio fratello di Jimi Hendrix. Improvvisamente, vengo rapita dalla poesia strumentale di questi 8 minuti di canzone di cui sei almeno distorti con effetti, suoni neri ed una chitarra elettrica da fare invidia pure al più famoso bambino Voodoo. La mia è una visione a tutti gli effetti: un circolo vizioso. (Grazie Chicago!). Con questa traccia si chiudono i primi due lati dell’album in cui predomina l’anima compositiva e voce di Lamm, per poi essere quasi coperti dagli assoli elettrici di Terry Kath, che apre il terzo lato con sei minuti strumentali. ‘Free Form Guitar è un assordante assolo di chitarra elettrica, eseguito senza pedale, semplicemente collegando la Fender all’amplificatore, con scale ascendenti e discendenti. Qui purtroppo, devo ammetterlo, la poesia musicale scompare e ci si inoltra in un terreno di pura Psichedelia. La sensazione uditiva è quasi fastidiosa, un mix tra motori, motoseghe e lame circolari (che tte pòssino Terry!).

Risata iniziale, voce black e sound da “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” rendono ‘South California Purples veramente favolosa. Non trascuratela, è notevole! Poi i sette musicisti spinti, forse dal fatto, che nascono come band che inizia suonando cover di Janis Joplin e Jimi Hendrix, propongono anche la traccia cover. Trattasi di una scoppiettante ‘I’m A Man’, canzone scritta da Steve Winwood. Campanaccio, tamburello, percussioni si alternano alle tre voci (Lamm, Cetera e Kath) e ti aprono le porte ad una dimensione unica! In questo viaggio i Chicago ti portano anche in mezzo ad una manifestazione. Sono gli anni del movimento studentesco del ’68, movimenti sociali rivendicano diritti di uguaglianza e libertà e fanno sentire la loro voce. Le ultime tracce ti fanno assaporare il clima. Con "Prologue (August 29, 1968)" viene documentata una effettiva registrazione audio di manifestanti. L’uomo con il megafono esorta i manifestanti dicendo “Dio ci dia il sangue per andare avanti. Inizia marzo. La polizia tenta di disperdere i manifestanti”, in coro risponde il corteo “Il mondo intero sta guardando, il mondo intero sta guardando…”.

P 1969 CBS Records

Tracklist
 
01. Introduction
02. Does Anybody Really Know What Time It Is?
03. Beginnings
04. Questions 67 & 68
05. Listen
06. Poem 58
07. Free Form Guitar
08. South California Purples
09. I’m A Man
10. Prologue (August 29, 1968)
11. Someday (August 29, 1968)
12. Liberation
 
Line-up:
Robert Lamm, Terry Kath, Peter Cetera: Vocals
Peter Cetera: Bass
Danny Seraphine: Drums, Percussions
Terry Kath: Guitars
Robert Lamm: Keyboards
Walter Parazaider: Saxophone, Tambourine
Lee Loughnane: Trumpet, Claves
James Pankow: Trombone, Bell

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