WOVENWAR: Honor Is Dead
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12/10/2016Due anni fa, al debutto, i Wovenwar sono stati una delle soprese più piacevoli e interessanti del periodo. Non è da tutti rialzarsi da soli dopo un fattaccio come "l'affaire Lambesis", e con un colpo di spugna sui trascorsi con gli As I Lay Dying tirare fuori dal cilindro un piccolo capolavoro di metal moderno in grado di accontentare un po' tutti. C'era dunque grossa curiosità su quello che i californiani avrebbero tirato fuori, e d'altro canto le premesse per fare il vero botto c'erano; purtroppo 'Honor Is Dead' congela qualsiasi tipo di entusiasmo si fosse creato verso Mancino e compagni, e alla luce della freschissima dipartita dello storico chitarrista Phil Sgrosso, forse è semplice fare 2+2. Non è che 'Honor Is Dead' sia brutto; ci sono pezzi oggettivamente maiuscoli, forse tra i migliori usciti quest'anno ("Silhouette" è un vero capolavoro, un mix di Deftones e anni '80 come mai si ascolta in giro); il fatto è che se voglio ascoltare del discreto nu metal, la mia collezione datata anni zero è ancora lì. La band è diventata praticamente irriconoscibile, e se questa sterzata sia dovuta a voglia di sperimentare, noia, influenze esterne o trend, ha anche poca importanza. Abbiamo iniziato la cena con l'antipasto di alta cucina e adesso ci troviamo le lasagne da microonde come primo piatto che, ripeto, possono anche essere buone e saporite, ma ero convinto di trovarmi nello stesso ristorante (chiedo venia per la metafora culinaria, ma trovo che calzi bene). Avessero cambiato nome, avrei anche osato con un bel voto. Così invece no, non si va da nessuna parte.
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