VINTERSORG: ODEMARKENS SON
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29/10/2005Terzo capitolo della discografia di Vintersorg, questo "Odemarkens Son" si pone come logica prosecuzione di "Till Fjalls", anche se non mancano le differenze tra le due opere. "Odemarkens Son", infatti vede un maggiore equlibrio tra elementi folk,black e quella componente epico-sinfonica predominante sul disco precedente, inoltre le composizioni appaiono nel complesso meno atmosferiche e più orientate a richiamare potenza e maestosità; ma non solo i brani si fanno tecnicamente più ricercati e complessi preannunciando quella svolta, che si compirà col successivo "Cosmic Genesis". "Odemarkens Son" è un concept dedicato alle meraviglie della natura, in particolare alla fusione uomo-natura, che in una società come quella attuale apparirebbe quasi utopistica, ma che in questo cd viene rivendicata sia dal punto di vista concettuale che musicale. L'apertura è affidata a due magnificenti perle come "Nar Alver Sina Runor Sjungit" e "Svaltvinter", con la prima battagliera e coivolgente, la seconda più aggraziata ed evocativa e segnata dalle vocals della divina Cia Hedmark (che in questo disco contribuisce anche con parti di violino). A testimonianza di un album più duro e potente rispetto a "Till Fjalls", i tre brani successivi in scaletta ("Under Norrskenets Fallande Ljusspel"; "Manskensman"; "Odemarkens Son") innalzano maggiormente il tasso di epicità e maestosità; in particolare i primi due brani nel lotto richiamano fortemente i Borknagar, mentre la title track, pur violentata da un riffing molto deciso, si apre ad un ritornello da applausi dove la splendida voce di Vintersorg spande emozioni a profusione. L'etereo strumentale "Trollbunden" fa da intro per la folkeggiante (ma sempre assai metallica) "Offerbacken", cui segue una fiabesca e pomposa "I Den Trolska Dalens Hjarta" che sembra provenire dritta dritta dalle sessions di "The Olden Domain" dei Borknagar. Chiude il cd la magica ed atmosferica "Pa Landet", dove Vintersorg mette in mostra tutti i suoi progressi vocali rispetto agli esordi. Anche in questo cd Vintersorg si occupa di quasi tutte le parti vocali e strumentali, anche se codiuvato sempre da validi guests, ma l'elemento che più salta all'orecchio è l'ormai quasi completa maturazione vocale dell'artista svedese, sicuro e coinvolgente su ogni registro. Purtroppo anche "Odemarkens Son" a fronte di una buona produzione e registrazione è macchiato dalla presenza della drum machine (che comunque appare ben più realistica che in passato), ma ciò non intacca il valore di un opera che prosegue al meglio il discorso musicale e concettuale di "Till Fjalls" anche se magari pare un pelino inferiore dal punto di vista del coinvolgimento emotivo, ma si tratta di cercare il pelo nell uovo...insomma acquisto consigliato.
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