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THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA: Aeromantic II

data

14/09/2021
80


Genere: Rock
Etichetta: Nuclear Blast
Distro:
Anno: 2021

Battito ossessivo, compulsivo, ritmica incalzante. Tastiere che sfarfallano. Alchimie synth. Cori non invadenti, sempre calibrati. Voce modulata. Loro sono i The Night Flight Orchestra al sesto album: nostalgia amarcord dal passato e “nuova vita” dal presente, per un sound dance rock. Sono in grado di creare un universo parallelo - intendo un universo musicale - una dimensione unica, che si contraddistingue alla realtà del tempo. Possono piacere o no, ma suonano tutto! Sono qualcosa di veramente unico ed irripetibile. Sonorità sempre più dance, stranamente piacevoli, ariose, frizzanti e coinvolgenti: catchy. “A loro il nostro mondo non basta”. Identità paradossale: band svedese di estrazione death metal (Soilwork, Arch Enemy, Spiritual Beggars, Mean Streak, Kadwatha), che ad un certo punto della vita si accinge a comporre canzoni prima più vagamente anni ’70, e poi più prettamente pop-anni ’80; prodotti commerciali che ai tempi, probabilmente, non avrebbero digerito neanche loro in quanto “esseri metallari”. Ed invece, con ‘Aeromantic II’ continuano in questa sperimentazione, rendendo il loro cammino musicale sempre più definito, sempre in movimento, ma sempre più coerente con il loro “modo di porsi”, sia con artwork, video, divisa musicale e sound. L’orchestra del volo notturno è una compagnia aerospaziale vera e propria, maestra nel creare “vie di fuga”. Questo album è “arrogante”. Non ascolta i commenti del passato e continua a manifestare la sua peculiarità. In realtà, riprende il percorso, già impostato con ‘Aeromantic' (2020), per il discorso compositivo, danzereccio, collegandosi sempre ai confini della musica di un tempo, con un linguaggio quasi clandestino, underground. Linguaggio che può permettersi di scegliere il tema di ispirazione vintage a cui ispirarsi, finalizzato a comunicare l’intenzione di produrre qualcosa di nicchia che, principalmente, piaccia e soddisfi solo stessi prima di tutto! Ed in questo progetto, l’atmosfera musicale a cui attinge è quella tipica delle colonne sonore dei film anni ottanta (Kenny Loggins ‘Footloose’, Frank Stallone ‘Staying Alive’, ‘Rocky III’, Robert Tepper ‘Rocky IV’, etc.). Il secondo capitolo di ‘Aeromantic’ può avvicinare gli ascoltatori “diffidenti melodici”, proprio per i suoi richiami ad un mondo video-sonoro, che ha forgiato intere generazioni. Ora prendetevi tre minuti e concedetevi un ascolto: ‘I’m So Excited’ – The Pointer Sisters – il trio delle donne americane vi richiamerà alla mente quel “battito ossessivo/compulsivo” di cui accennavo! Pronti? Ma lo avete ancora quel paio di jeans bianchi? Meritano per luce propria: la elettro-dance-funk di "Chardonnay Nights", i violini dance di "Amber Through A Window", la new-wave Tears For Fears di "I Will Try", il magico basso di "Zodiac". Ed è proprio nelle due ultime tracce l’alchimia del loro equilibrio: energia cosmica in "White Jeans" e una serena malinconia in "Moonlit Skies". Ed ecco che il battito si trasforma in un rock vintage da eccellenza, per una musica lontano da tutto e da tutti; e che voglia di rimettere quei pantaloni! I miei? Rigorosamente a vita bassa ed un pochetto a zampa. Al settimo album migliorerei la produzione per rendere un motown sound “meno silenzioso”, per non lasciare passare quasi inosservati certi strumenti. Più accenti sui suoni. Più attenzione sugli assoli. Purezza del suono per marcare il loro sound, come insegna Herbie Hancock con l’album funk/disco del 1980 ‘Monster’, prodotto atipico dagli effetti sfavillanti, piede sulla grancassa, basso ossessivo, assoli di chitarra, il tutto in grado di sottolineare i singoli suoni.

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