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THE JOHNNY VAN ZANT BAND: NO MORE...

data

30/04/2014
75


Genere: Southern Rock
Etichetta: Rock Candy Records
Distro:
Anno: 1980/1981/1982-2014

La saga dei fratelli Van Zant. Il primogenito Ronnie, scomparso prematuramente nel 1977 (r.i.p.), scrive la storia del rock sudista nel ruolo di frontman della leggenda americana Lynyrd Skynyrd, mentre il secondo Donnie spicca il volo con i 38 Special, altra southern rock band molto amata in patria, ed infine Johnny, il più giovane, intraprende la carriera musicale sulle orme dei fratelli maggiori, assemblando la Johnny Van Zant Band. ‘No More Dirty Deals’ è il battesimo di fuoco, ovviamente buon sangue non mente, le sue radici sonore affondano sulle sponde del Mississippi, ove il blues diventa southern e le chitarre ruggiscono cavalcate elettriche per cuori da rocker veri: "Standing In The Rain" chiude il primo lavoro, un brano assolutamente da riscoprire che raccoglie il meglio della tradizione sudista. Come esordio Johnny dimostra di aver gli attribuiti e le idee ben chiare in testa, trovando una sua dimensione musicale senza fare il verso di altri. Si circonda da buoni musicisti ma, soprattutto, mette in mostra un talento vocale ben superiore ai suoi fratelli. 'Round Two' segue a ruota l’anno successivo, confermando TJVZB come una realtà solida nel panorama a stelle e strisce. Più grintosa del suo predecessore, la seconda release gode di migliori suoni (prodotto da Kevin Elson) raccogliendo un lotto di brani che variano tra scariche elettriche ("Night Time Lady", "Play My Music" e "Shotdown") ad altri dal sapore soul ("Yesterday’s Gone" e "Keep Our Love Alive"), in cui traspare l’intensità delle performance vocali di Johnny. 'The Last Of The Wild Ones' chiude il ciclo dedicato al southern rock, con un album sempre improntato sulle sonorità di famiglia, ma più arioso nelle armonie, come ad anticipare la svolta AOR con 'Van Zant' tre anni più tardi. Nell’insieme come scrittura è un album molto curato negli arrangiamenti, più adatto alle esigenze radiofoniche rispetto alle release precedenti dal gusto rurale. I brani sono tutti di ottima fattura (la title track, "Still Hold On", "Danger Zone" e "Together Forever"), Johnny interpreta con più sicurezza le nuove composizioni, maturando una timbrica vocale grintosa che verrà apprezzata dal suo ingresso negli Skynyrd.

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