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SUZI QUATRO: The Devil In Me

data

30/03/2021
65


Genere: Classic Rock
Etichetta: Steamhammer/SPV
Distro:
Anno: 2021

È sempre un piacere notare che certi musicisti, dopo così tanti anni di carriera alle spalle, continuano a non demordere e cercano di mantenere alto il proprio nome. Soprattutto se questi musicisti sono sempre stati apprezzati durante gli anni, nonostante abbiano avuto il loro più grande successo nei loro primi anni di carriera, come spesso succede. È il caso della sempreverde Suzi Quatro, la quale raggiunti i settanta (sì, è la sua età e non deve comportare una vergogna) si rimette in pista con il suo diciassettesimo album della sua carriera ormai cinquantennale. Brani iconici del rock anni ’70 come “48 Crash”, “Can The Can” e “Stumblin’ In” rimangono tali anche a distanza di anni, figli di un’epoca totalmente diversa dall’attuale, sebbene negli ultimi anni è tornato in vigore un certo fascino sia musicale, che di stile di vita, legato a quegli anni. Nonostante questo, il nuovo album ‘The Devil In Me’, il secondo album della cantante e bassista di Detroit pubblicato per l’etichetta tedesca Steamhammer/SPV, mette in mostra una Suzi Quatro ancora musicalmente viva, che vuole ancora sprigionare energia e qualità, come fatto nei tempi andati, e come vuole dimostrare dal titolo stesso dell’album e dal brano omonimo che dà inizio alle danze, un brano catchy dal ritmo facile e minimamente necessario per essere facilmente godibile.  Sostanzialmente, ‘The Devil In Me’ si divide in due tipologie di brani. La prima più orientata ad un rock prettamente radiofonico, con buoni ritmi e dando ampio risalto all’immediata fruibilità; in questa tipologia rientrano brani “You Can’t Dream It” e la conclusiva “Motor City Riders”, brani classici e perfetti per essere gustati on the road, piuttosto che all’interno eventi come raduni motociclistici, tra gilet in jeans tappezzati di toppe e marmitte luccicanti, e brani movimentati come “I Sold My Soul”, “Do Ya Dance” ed anche i primi brani del disco, di buona qualità e con una lodevole grinta da parte di una positiva Suzi. La seconda tipologia è invece più languida e rilassata, dove fanno capolino brani come “My Heart And Soul”, in cui si inseriscono elementi quali pianoforte, cori di supporto e giri di basso creati dalla stessa Quatro che riportano immediatamente nei brillanti anni ’70; sulla stessa lunghezza si possono inquadrare “Love’s Gone Bad” e “In The Dark”, mentre “Isolation Blues” si configura come un brano avente un passo simile ai precedenti, ma con un vero e proprio stile blues, dall’andatura accattivante, con anche una punta di seduzione. Alla luce di tutto ciò, si può dire che ‘The Devil In Me’ è un album che racchiude le giuste ed attuali pretese musicali di Suzi Quatro, un ulteriore tassello nella lunga discografia dello scricciolo di Detroit, un segnale di un’artista che ha ancora colpi.

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