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SADIST: Hyaena

data

11/03/2016
80


Genere: Progressive Death Metal
Etichetta: Scarlet Records
Distro:
Anno: 2015

Esistono album che meritano una analisi molto profonda. Non è nostra abitudine proporre recensioni track-by-track, ma nel caso dei Sadist abbiamo fatto un'eccezione.

Track 1 – Bella. Siamo sul solito disco dei Sadist, ma vediamo come evolve. Intanto suona bene, non pestano troppo. Un pochino banalotto ma suonato benissimo. Bravo Tommy. Uh, assolo di basso. Bello. Bella anche la chitarra. Piccolo tocco di genio.

Track 2 – Che attacco. Carino, ma sfuma subito, si va avanti con un ritmo bello serrato. Mi ricorda un po' i Sepultura. Suona molto '90. Le ritmiche di questo pezzo sono spaventose. Dal vivo farà un figurone.

Track 3 – Cazzo che attacco. Synth, wow tipico prog metal. Sembrano i Dream Theater anni '90. Tecnico ma insomma non ispiratissimo. Interessante ma bah...

Track 4 – Bello. Potente. Intermezzo parlato non so... in arabo? Bello come evolve, molto prog, tastiere faighe. Me gusta.

Track 5 – Violento. Tosto. Cazzuto. Bella ma niente di speciale questa. Ripetitiva.

Track 6 – Bello l'attacco, il giro di basso. Bella la ballad, fin mo strumentale, bella. Peccato non decolli. Ma bella. Molto belle le dinamiche di chitarra.

Track 7 – Bella, classico prog death, con intermezzi di tastiera molto originali.

Track 8 – Bello. Vediamo come evolve questo ritmo e questa tastiera. Sincopatissimo. Bella, molto bella. Me garba. Anche se nulla di potentissimo.

Track 9 – Tastieroni molto prog. Attacco a là DT. Bella non troppo veloce ma ruota troppo attorno a quelle tastiere.

Track 10 – Bello il prog. Un po' addolcito tranne Trevor, obiettiamente fuori posto qui. Fantastico il basso controtempo nel bridge, le tastiere atmosferiche, le percussioni. Che classe. Grande Tommy,

Davvero piacevole questo nuovo lavoro dei nostrani Sadist. Un lavoro più sofisticato che aggressivo, pulito, perfetto, tecnico, e strumentalmente ineccepibile. Non ci avevano convinto al 100% nella loro release precedente, ma qui tocca seriamente cambiare idea, 'Hyena' è un signor disco, qualcosa che nel metal italiano non si sentiva da anni. Ma rimandiamo a dopo i giudizi.

Il disco si apre con "The Lonely Mountain". A primo ascolto il solito pezzo di Trevor e Tommy, ma nelle evoluzioni di chitarra e basso viene fuori una perla dopo l'altra. Segnaliamo: l'assolo di basso e il pregevole lavoro di Mr. Talamanca alle chitarre. Bella "Pachycocruta", molto anni '90, bella la melodia dell'assolo, potentissime le ritmiche terremotanti. Questo pezzo dal vivo farà un figurone. ”The Devil Riding The Evil Steed” è un altro brano molto interessante, con uno strano intermezzo parlato e una pregevole evoluzione prog, sottolineata da un eccellente lavoro alle tastiere. Non può mancare una ballad, in questo caso la strumentale ”Gadawan Kura”, con pregevoli dinamiche di chitarra e basso, che ci regala un ottimo assolo. Un momento di calma prima della tempesta. Si riprende con i ritmi sincopati di ”African Devourers”, che col suo giro di basso mostruoso e le sue evoluzioni è uno dei momenti migliori dell'album, insieme alla conclusiva ”Genital Mask”, un pregevole prog dall'ottima fattura, con tastiere atmosferiche, basso e chitarra in contro-tempo e un arricchimento ritmico a opera delle percussioni. Davvero bello.

Un grande ritorno. Un lavoro di pregevole fattura. Una conferma che sa di consacrazione.

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