SABINAS REX: A Rock Opera
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14/10/2013Dopo l'Ep autoprodotto nel 2008 si riaffacciano sulle scene i Sabina Rex, venuti fuori da un progetto ideato dal tastierista Vlado Kormos impostato sul canovaccio della rock (o metal) opera dalle tematiche epico-religiose. Una tipologia che negli ultimi periodi sta dilagando con il pretesto di fornire un elemento di distinzione, se non di rottura, dai classici stilemi, ma quasi mai con risultati convincenti. E se le recenti uscite degli Avantasia e dei Timo Tolkki's Avalon sono forse gli esempi più riusciti, da vedere come eccezioni che confermano la regola, i Sabinas Rex invece non riescono proprio a staccarsi dal tran tran generale. Colpa di una produzione che privilegia troppo la componente sinfonica, con un mixaggio delle chitarre esageratamente basso, la ragione per cui il prodotto finale ne esce svilito in termini di potenza, soprattutto nella prima parte dove le composizioni si rivelano più che mai ampollose e prive della necessaria vivacità come ad esempio le lagnosissime "The Charge" e "Beside Me" con quelle pallose, stra-abusate female vocals di derivazione lirica, giusto per citare un paio di tracce a caso. Inoltre, l'abnorme stuolo di musicisti e cantanti arruolati per l'occasione, sia maschili che femminili, non fanno che ingenerare disorientamento e scarsa predisposizione nel voler proseguire l'ascolto dei brani che comunque, per fortuna, non indulgono troppo nella durata, altrimenti arrivare alla conclusione si sarebbe rivelata un'impresa titanica. I momenti migliori di un prodotto pregevole solo a livello di packaging con un booklet realizzato con estrema cura arrivano solo nel secondo cd dove, per lo meno in un paio di occasioni uno dei cantanti, Chandler Mogel (attualmente negli Outloud), pur senza esaltare, cerca di conferire quel minimo di brio nel tentativo di indurire un po' la vena e spezzare l'opprimente cappa di stucchevole pomposità.
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