ROOM WITH A VIEW: FIRST YEAR DEPARTURE
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08/03/2003Evocativo, affascinante, emozionale, fuori dal tempo...questi e mille altri aggettivi potrebbero essere utilizzati per descrivere la bellezza e la grazia del debutto dei romani Room With A View. Certo si tratta di un debutto, ma non di una band di novellini: le menti del progetto Room With A View ((Francesco Grasso e Alessandro Mita) già avevano riversato i propri mali esistenziali nei Black Thorns Lodge, combo autore di un demo ("End Of Season" del 2000) che molto fece parlare di se; ma se i Black Thorns Lodge sguazzavano in una pozzanghera espressiva (ossia una valida ma limitata rilettura dei malati KATATONIA) i Room With A View osano nuotare in mare aperto e lo fanno con una maturità tale da non sembrare una band all’esordio! Tutto in questo cd sembra essere concepito per trasportare l’ascoltatore in un ipotetico viaggio emozionale: dall’artwork basato su foto d’epoca e frammenti di partenze ed arrivi di un ipotetica esistenza, ai testi incentrati sul tema dell’abbandono e della ricerca, fino alla musica trasognata e astratta, lontana da ogni rigida identificazione. Infatti la forza di questo disco sta nella sua capacità di trasportare l’ascoltatore in una dimensione altra, attraverso una musica tanto ricca e complessa, quanto immediata e seducente: Novembre, Depeche Mode, Cure, Katatonia, Opeth, Smiths, Anathema, Beyond Dawn, nonché influssi prog, jazz e classicheggianti si accavallano con una naturalezza disarmante, senza appesantire l’ascolto, ma soprattutto creando un turbinio di emozioni, che lascia completamente rapiti. A ciò si aggiungono una serie di affascinanti samples che inseriti nei brani creano un atmosfera cinematografica. Fin dall’iniziale "Departures", tanto raffinata quanto emotivamente sconquassante, si capisce che questo è un disco speciale; sensazione confermata dalla malata (ed allo stesso tempo) dolce: "Single Handed". Ma l’opera della band è ricca di gioielli; così due brani clamorosi come "Club Epoque" e "Hero", perfettamente in equilibrio tra ricerca sonora, potenza metal ed orecchiabilità pop, sembrano venir risucchiati da quell’uragano di emozioni che è "End Of Season" (già presente sul demo dei Black Thorns Lodge) che ha la forza del mare in burrasca e la dolcezza di un sospiro (oltreche un testo di unica e arida poesia). Ma "First Year Departure" non conosce cedimenti musicali: "Madeleine" è un pezzo che difficilmente potrò scordare, degno di una grande band: orecchiabile ma ricercato; potente ma affascinante: un incrocio tra Cure, Smiths e Novembre incredibilmente efficace! "Budapest Song" è un altro brano fantastico: sospeso in un atmosfera notturna ed irreale e con degli inserti di tromba (che con piano. chitarre acustiche ed altri strumenti fa capolino tra i brani) in grado di creare paesaggi da sogno; non ho parole... "L’Enfant Italie" è un gioiello acustico accompagnato da un poetico e cinematografico sample, che si dischiude nel capolavoro conclusivo del disco: "Tiergarten", dove la band osa sfidare gli Opeth sul loro stesso terreno, realizzando un brano emozionalmente devastante e mantenendo intatto il proprio trademark. Da sottolineare l'ottima performance tecnica da parte della band (anche se la valida voce di Francesco Grasso ha ampi margini di miglioramento) così come la chiara e potente produzione, per finire all’artwork che da solo vale l’acquisto del cd. Che dire...il voto ideale per questo cd sarebbe un 90, ma lo trasformo in un 80 perché sono pronto a scommettere che col prossimo disco la band cancellerà questo, pur bellissimo, debutto; non ho dubbi ne esitazioni, se cercate un disco in grado di emozionarvi con grazia ed eleganza dovete comprare questo gioiellino; loro hanno osato, ora tocca a voi. N.B.Il disco è richiedibile alla label My Kingdom Music (www.mykingdommusic.net) o alla Masterpiece Distribution (www.masterpiecedistribution.com ).
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