REVENGIA: A DECADE IN THE DARK
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05/06/2005Interessantissima sorpresa questi Revengia, trio svedese nel quale milita dietro le pelli l’insospettabile Daniel Erlandsson, già batterista dei ben più noti Arch Enemy. E’ un puro heavy metal ottantiano quello che compone il loro primo full-length “A Decade In The Dark”, un ideale mix tra Motorhead (la voce di Matti è praticamente un clone dell’ugola disastrata del buon Lemmy) e Iron Maiden; ai primi i Revengia si ispirano per l’impatto, la violenza sonora e l’attitudine puramente rock che trasuda da tutti i pezzi del cd, mentre dai secondi ereditano il gusto melodico delle parti soliste e dei raffinati (con le dovute proporzioni) arrangiamenti. Il disco si apre con una vera mazzata sonora, una monicker-track che ha il compito fin dal primo momento di spezzarci le ossa; saltano subito all’orecchio la tecnica più che buona sfoggiata dal trio e la produzione grezza e ‘vissuta’ al punto giusto. Non mancano purtroppo scivoloni nel pacchiano, come dimostra “The Revenger”, che con il suo refrain machista (‘Kneel before me ‘cause I’m the revenger’) francamente evitabile abbassa di qualche punto la media comunque buonissima del cd. E i Revengia sanno anche deliziarci con pezzi più ragionati che definire ballad sarebbe eccessivo quali “Dying For An Answer”, forse il brani migliore, e “Dirge” mentre la corsa si conclude ancora a briglie sciolte così come era iniziata, all’insegna dell’impatto e della velocità. Tirando le somme, una bella sorpresa e un disco di metal davvero onesto, che mette sul fuoco tutta la carne fresca di cui ha bisogno chi ascolti cotale genere: cattiveria, attitudine, melodia, tecnica strumental, sognwriting semplice e diretto. Non cambieranno la vita a nessuno i Revengia, ma forse è proprio per questo che minimo un ascolto glielo si deve…
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