OLD DARK FIRED: Fractures
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27/06/2024Gli Old Dark Fired sono una band pugliese qui all’esordio con l’EP autoprodotto ‘Fractures’. Si tratta di un potentissimo trio proveniente da altre band. Del batterista Lorenzo ricordo una band slam metal di qualche anno fa, A Nail Through The Urethra, di cui curai la recensione. Un batterista versatile, partito da una gioventù vagamente wave e shoegaze, lanciatosi poi nel metallo pesantissimo ed è giunto ora allo stoner insieme ai suoi due “compagni di merende”, anch’essi con un background piuttosto ricco nei circuiti del metallo salentino: Valerio, chitarrista e cantante (con trascorsi in No Sec To Lose) e il bassista Francesco, ex Omicron e Bibliopegia Antropodermica (quest’ultima band insieme al cantante). Il risultato è questo esordio composto da tre brani: stoner rock a manetta, con l’ombra dei Black Sabbath che protegge dall’alto. Tre brani belli tosti, ricchi di citazioni letterarie e cinematografiche, con la voce del cantante che può ricordare un incrocio tra Mike Patton e Josh Homme: e infatti si sente l’influenza dei Kyuss e dei Q.O.T.S.A. Indubbiamente un esordio promettente, insomma, in attesa di un full-length sul quale potrò formularmi una idea più approfondita. Ma le premesse per un disco “roccioso” ci sono già tutte, considerando questo “piccolo” esordio. "Black Cat” presenta qualche elemento di psichedelia: un giro ritmico ripetuto e ossessivo e con pochi assoli, ma con un finale rabbioso accelerato e introdotto da un riff di basso tagliente. “Sgr*”, infine, ha invece un giro chitarristico tipico di un certo heavy metal prima maniera, intervallato da un languido arpeggio centrale, prima di un finale rumorosissimo e rovente
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