NABERUS: Hollow
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10/06/2018Il secondo full-lenght dei Naberus arriva dopo un lungo lavoro in studio e dopo svariati EP. ‘Hollow’ è quello che li consacra come una delle band più interessanti in campo hard rock anche al di fuori del loro paese (Australia). Quattordici brani in totale per un concentrato di hard rock puro e mai ripetitivo. Novità per questo album, rispetto ai precedenti, è la presenza di Henrik Udd (Bring Me The Horizon, A Breach of Silence) al mixaggio. Scorrendo la tracklist non troverete mai pezzi noiosi o che distoglieranno l’attenzione dall’ascolto, riff di chitarre, assoli e batteria pesante accompagnano un cantato a tratti molto, ma molto veloce (si fa fatica a capire le parole), ma al tempo stesso il cantante gioca molto sui cambi di toni come in “Split in Two”. Uno dei pezzi che merita due righe in più è la titletrack, forse il brano che più rappresenta questo disco. Il tema affrontato è abbastanza recente, i Naberus parlano dell’ipocrisia/odio dei leader religiosi durante la “lotta” per legalizzare i matrimoni gay in Australia, e lo fanno nell’unico modo che conoscono: hardcore furente e dai toni duri. Sulla stessa scia viene affrontato un argomento legato al cantante: “My Favorite Memory” parla della lunga battaglia del padre di James contro la demenza, un’atmosfera molto nostalgica nel cantato, si percepisce da subito che è uno dei pezzi più personali di questa band. Motivi per cui ‘Hollow’ non è un disco che merita il dimenticatoio, lo ascolterete più e più volte e vi darà una bella scarica di energia. Grande disco!
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