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LAST IN LINE: The Crown

data

21/03/2016
60


Genere: Hard Rock
Etichetta: Frontiers Records
Distro:
Anno: 2016

Non è certamente facile mettersi a recensire un lavoro quando uno dei componenti più in vista della band che lo ha realizzato, il bassista nonchè uno dei pionieri dell'heavy metal Jimmmy Bain, ci lascia per sempre pochi giorni prima della pubblicazione. 'Last In Line' è il progetto in cui hanno partecipato oltre a lui, anche veterani come Vivian Campbell, Vinnie Appice e il buon vocalist Andrew Freeman, chiaramente meno famoso, ma che ha acquistato visibilità per le sue svariate collaborazioni con artisti e band di ogni genere. Ad un mese dall'uscita, a mente più lucida, cerchiamo di dare un giudizio che sia il più obiettivo possibile. La partenza è all'insegna dell'hard classico con la cadenzata "Devil In Me", e la perentoria "Martyr" dove sicuramente il compianto Ronnie avrebbe dato un'impronta ancor più marcata a questi due brani di per sé già molto apprezzabili. Ben presto però lo scenario muta in maniera quasi radicale, ci si addentra in sentieri grunge (come nell'interessante title-track) o modern; in generale si assiste ad un rallentamento del ritmo (dove comunque rimane visibile il tocco di classe di Campbell) con un paio di brutte sbandate nel simil-punk "I Am Revolution" (qui si notano i trascorsi di Freeman con gli Offspring in qualità di chitarrista e backing vocal), ed in "Blame It On Me", noioso doom in stile sabbathiano che tolgono non pochi punti nella valutazione complessiva. Si recupera un po' di velocità nella strofa di "Already Dead", ma il refrain non è certo di quelli da tramandare ai posteri. Non convincono pienamente nemmeno le tracce che portano alla conclusione di quest'opera, dai toni troppo melliflui nelle quali sovente prevale l'elemento psycho-rock. Nonostante i brani risultino ben prodotti, ben suonati, con un cantante che intelligentemente evita ingombranti paragoni fornendo una prestazione di buona personalità e sostanza, in questo lavoro si riscontra mancanza di ispirazione, mentre la grinta e la passione sembrano essere rimaste nei dischi dei Dio; sinceramente data l'altisonanza dei musicisti coinvolti ci saremmo aspettati di più: dovessimo proporre un match con l'altro supergruppo Resurrection Kings uscito in contemporanea i Last In Line ne uscirebbero sconfitti in maniera abbastanza netta.

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