KILT: TRA SERPI E FAVOLE
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21/03/2007Debutto interessante e niente male per gli italianissimi Kilt; il presente esordio “Tra Serpi E Favole” viene lanciato in grande da Lady Music, che prevede per il dischetto una distribuzione sia tradizionale che digitale su piattaforme di musica online come Ioda, CdBaby, M-Tunes e Believe. La domanda sorge spontanea; è tutta questa foga verso i Kilt necessaria e giustificata e non l’ennesimo colpo di fulmine da parte della label o la semplice volontà di pompare a più non posso l’inesistente pubblicizzando l’aria fritta? Dopo diversi ascolti di “Tra Serpi E Favole”, disco che rimane comunque piuttosto accessibile e che certo non necessita di centinaia di fruizioni, mi sento di dare una risposta affermativa, almeno in gran parte. Il (pop) rock dei Kilt, pop tra parentesi perché in realtà di pop non c’è granchè ma abbastanza per poterlo infilare dove fa più comodo, è una curiosa unione tra il funk rock da mainstream perfettamente collaudato che fa capo ai Red Chili Peppers, e i Tool. Dico Tool e non ‘le solite fisime da post rock’ perché a differenza di tanti altri colleghi i Kilt sanno imitare con stile, e anche se la voce di Jack sembra quella di Maynard e le chitarre di Guba quelle di Jones, poco importa. I Kilt riescono ad emozionare e anche ad energizzare, cosa non da poco; che si tratti della doppietta di apertura “Calma Lineare”/”Tra Serpi E Favole” o della conclusione breve ed indiavolata di “Nicola Dorme Poco La Sera”, i Kilt si dimostrano all’altezza durante tutta la durata del platter. Certo ci sono angoli da smussare e influenze troppo presenti da tamponare, ma l’intero package risulta accattivante e di alta qualità (anche per merito dell’ottimo artwork). Da non lasciarsi sfuggire.
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