ICYCORE: WETWIRED
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18/06/2004Quello dei livornesi è un prog metal dalla forte matrice classica, ed i Dream Theater sono un costante e lampante riferimento onnipresente in tutte le dodoci tracce. Ma fosse solo per questo ci sarebbe da liquidare il disco in poche righe marchiandolo senza mezzi termini come l'ennessimo gruppo clone autore dell'ennessimo plagio. Gli Icycore, invece, puntellano larga parte del materiale con diverse altre ispirazioni quali il power d'estrazione europea in primis e schegge improvvise e spodariche di thrash. Ma vorrei anche evidenziare come la grossa fetta della loro musica sia influenzata non passivamente, anzi, la passione è un motore che pompa tanta di quella dinamicità da far risulatare la band promotrice di una sonorità piuttosto che una mera ed algida riproposizione. Ed in questo si avvicinano ai primi lavori dei concittadini e più affermati nonchè amici Eldritch(Terence Holler è presente come guest vocals in "Chrome", e Lisa Olivieri, presente nella band è anche l'attuale bassissta degli Eldritch).
Un merito indiscutibile alla riusicta del disco va al singer Valerio Voliani, ugola versatile ed abile in grado si ricoprire qualsiasi stile ed atmosfera. Valerio passa dal Labrie più in forma e cristallino, a tonalità più acide e robuste, sfiorando in certi frangenti anche il growl nelle parti più esasperate come in "Watchdog And Virus". Non sono esenti da lodi anche gli altri membri, in modo particolare Andrea Baroni, tastierista completo, e le due chitarre che mai eccedono in solismi fini a se stessi, ma sempre al servizio delle canzoni.
Come mi è solito per le band all'esordio in cui le potenzialità sono così spiccate, mi va solo di aggiungere, in fatto di difetti, che la maturazione deve ancora avvenire anche se non molto lontana, e che una maggiora personalizzazione del sound non potrebbe che giovare al futuro ed alla crescita del sestetto. Citare una o più song non sarebbe giusto nei confronti dell'intero lavoro, compatto, longevo ed interessante. Personalmente mi limito a preferire "The Hollow Men"(metà strada tra la ballad drammatica e l'up tempo sinfonico) e la key-oriented "A New Gestalt".
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