FROST: Falling Satellites
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27/07/2016Al terzo disco in studio i Frost* fanno centro. Guidata da Jem Godfrey, da troppo tempo ormai fermo ai box con questa sua creatura, la band si rinnova nella formazione (il coinvolgimento di John Mitchell degli Arena e Lonely Robot di recente fa la differenza), e torna con un album intrigante e vincente. 'Falling Satellites' è un disco di moderno progressive rock, roboante e pomposo, sperimentale per certi versi quando il buon Jem decide di mettere le mani in mezzo ai suoni, e farne un po' quello che gli pare, e senza mai perdere le fila del discorso. L'elettronica ed una vena pop nelle linee melodiche fanno poi il resto, conducendoci verso una galassia di suoni sintetici ed ammalianti che ne etichettano la paternità. Un prog cristallino dai suoni "high-tech", ma che non fa mai sfoggio di tecnica: ogni particolare è al servizio dei brani, anche quando entra in gioco un certo Joe Satriani in quanto ad ospite. Classe, talento, ispirazione, e la capacità di guardare con fermezza in avanti, pur non disdegnando quanto abbiamo alle spalle, sono gli assi che i Frost* calano sul tavolo da gioco. E per noi ascoltatori non c'è partita, costretti a mettere mano al portafoglio e portare a casa una copia di 'Falling Satellites'.
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