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ELVENKING: THE WINTER WAKE

data

07/02/2006
86


Genere: Folk Power Metal
Etichetta: AFM Records
Anno: 2006

A riscaldare il freddo inverno di quest'anno ci pensano i folk metallers Elvenking che tornano alla ribalta, dopo qualche avvicendamento di line-up, con il nuovo album "The Winter Wake". Un gradito ritorno sulla scena che farà la gioia di coloro che hanno apprezzato "Heatenreel", il loro album d'esordio, per via del come-back alla voce di Damnagoras: vera essenza e spirito della musica degli elves senza nulla togliere ai meriti del bravo Kleid che non ha sfigurato su "Wyrd". La vera novità riguarda l'abbandono del chitarrista Jarpen, membro fondatore e main-composer assieme al compagno Aydan, che costringe il combo a dare maggiore spazio alle melodie del violino di Elyghen e a rinunciare a diverse parti in growl pur senza intaccare l'identità del proprio sound. Tranquilli però, nonostante la dipartita di Jarpen (il quale ha composto brani notevoli come "The Regality Dance") il livello compositivo non è di certo calato ed Aydan ha saputo dare il meglio di se anche grazie al contributo del ritrovato Damnagoras: i due hanno composto l'intero platter curando nei minimi particolari il sound ed ogni singolo coro, affidandosi per il mixaggio ai Sonic Pump Studio di Nino Laurenne, chitarrista dei finnici Thunderstone presente con un solo su "Trows Kind" come ospite. L'efficacia dei nuovi brani viene subito a galla con l'appena citata track d'apertura nella quale l'affiatamento tra Aydan ed Elyghen è esplosivo ed il corale refrain ci fa assaporare la vecchia atmosfera di un brano degli esordi. Stesso discorso vale per "The Wanderer", brano intriso della magia degli elves dove le gustose parti ritmiche e gli intrecci tra melodia e potenza sono una vera manna. Ospite d'eccezione è Schmier, vocalist dei thrasher Destruction chiamato in causa per coprire le parti di voce che probabilmente appartenevano a Jarpen (autore dell'ottimo secondo solo di chitarra) e che risulta in grado di rendere insolita l'atmosfera della titletrack che comunque rimane tra i brani più piacevoli. La veloce "Devil's Carriage" è un vero viaggio all'inferno con un refrain tutto da gridare a squarciagola, mentre quella che si presenta con un dolce giro di piano è la melodica "Rouse Your Dream", vero e proprio capolavoro compositivo. L’ottimo songwriting si può apprezzare nella lunga “Neverending Nights”, brano dalle mille e più sfaccettature dove viene alla luce l’imponenza del lavoro svolto per i cori e con lo “string quartet” di Elyghen. Dopo avermi fatto versare diverse lacrime con un pezzo come "Skywards" (Stiamo sempre parlando di "Heatenreel", ndr), i cinque decidono di pugnalarmi a dovere con ben due ballad acustiche. La prima a colpire è la romantica "On The Morning Dew" con la magia della voce di Damnagoras che duetta con la bravissima Laura De Luca e successivamente ci pensa "Disillusion's Reel", brano tutto per la voce di "Damna" che ci accompagna tutti attorno ad un fuoco a cantare questa meravigliosa outro. Ulteriori considerazioni vanno fatte per il curattismo booklet e per l’elevata qualità dei testi che ci deliziano con episodi come “Rouse Your Dream” o “On The Morning Dew”. I nostrani Elvenking hanno svolto ancora una volta un lavoro magistrale. “The Winter Wake” rappresenta il massimo che mi sarei potuto aspettare, che ha saputo farmi dubitare di un must come “Heatenreel” e che più che mai mi ha riempito il cuore di speranze per il futuro. Non che “Wyrd” sia da considerare un passo falso, ma paragonato con due lavori così non c’è veramente storia….May the moon bless Elvenking!!!

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