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EARTH: EARTH 2, SPECIAL LOW-FREQUENCIES VERSION

data

25/01/2008
SV


Genere: Drone
Etichetta: SUB POP
Anno: 1992

Non c'è giorno che non venga voglia di chiedersi per quale assurdo motivo la Sub Pop abbia voluto pubblicare un disco di settanta minuti di pure vibrazioni, in sole tre canzoni-non-canzoni. Un suicidio commerciale, oltre ad essere un collasso di immagine. Se non fosse stato per Kurt Cobain, nessuno avrebbe mai dato importanza ai suoi cari amici Earth. Fenomeni paranormali dei primi anni 90; sembra quasi un'altra era, ma sta di fatto, che bastava la parola del signore (Cobain) a dettare nuovi contratti e a far spuntare dall'underground qualsiasi band fosse unta dal signore (sempre lui, Cobain). L'abbandono della band da parte del bassista Joe Preston, fa di questo album un'opera della mente visionaria di Dylan Carson, che ormai può dare sfogo alle sue perversioni sonore. 'Earth 2' è un album di puro drone, ossia vibrazioni e nient'altro. Se fosse rimasto così, isolato nella storia della musica, avremmo potuto dagli un valore pressocchè nullo, quello di una bagatella di un gruppetto di scoppiati, ma sta di fatto che sempre più band nel tempo si sono rifatte a questo drone, mischiandolo ad altre influenze e stili, dall'ambient all'heavy metal alla musica elettronica. In quest'ottica, specialmente ora che sempre più band si rifanno agli Earth, è impossibile fermarsi al dato di fatto che praticamente si tratta di un disco di anti-musica. Non c'è batteria, non c'è voce. Solo una serie di rumori lancinanti, squarci elettrici bestiali, che ricordano più gli ultimi vagiti di un moribondo o dei colpi di tosse di un tubercolotico, che un discorso musicale sensato. Il senso del malsano assorbe qualsiasi cosa, e non c'è spazio per nulla che non sia la vibrazione. E una cosa tipica è il fatto che alzando il volume è possibile testare la stabilità di tutti gli oggetti presenti nella stanza, visto che tutto comincia a muoversi, sospinto dalle vomitevoli onde del basso. Per una volta, la copertina offre già la giusta chiave di lettura della filosofia di Carlson: Normalmente, in un disegno, il cielo è solo un aspetto di contorno del paesaggio, nella copertina del disco, il paesaggio è quasi annullato dal peso del cielo; allo stesso modo il suono degli Earth non fa altro che amplificare a dismisura tutte quelle sbavature (quasi sempre eliminate) della musica, fino ad annullare la musica stessa. Una violenza tutta mentale.

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