DISUMANA RES: Disumana Res
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17/04/2014Solo chi viene dalla desolata e sperduta provincia del sud sa cosa vuol dire passare intere giornate ad ascoltare la musica dei propri idoli (con l'amara consapevolezza che difficilmente sarà possibile vederli dal vivo), cercando una valvola di sfogo alla noia imperante di quelle lunghe e monotone giornate, esercitandosi a scimmiottare gli artisti preferiti. A seguito di rilocazione dei membri della band verso realtà metropolitane (Roma/Bologna), scoprono che i propri pomeriggi non sono stati poi così vuoti ed inutili perchè le città mettono a disposizione diversi spazi per potersi esibire, e dopo aver fatto l'obbligatoria gavetta riescono a guadagnarsi la possibilità di aprire per realtà già consolidate quali Headcleaner, Crunch e Misery Loves Co (chi scrive a quei concerti era presente, e ricorda perfettamente i brani che sprigionavano schegge industriali proto Godflesh che solevano sublimarsi nella cover "Like Rats" tratta da 'Streetcleaner'). Nel proprio periodo di vita 1995-1999 la band ha pubblicato due demo ('Worms' e 'September 1996' entrambi del 1996), attraverso cui hanno sviscerato tutta la dedizione alle icone dell'industrial metal albionico, da qui la decisione di registrare il disco nel 1998; una serie di vicissitudini e i mancati accordi con le label interessate l'hanno fatto rimanere sepolto nel cassetto fino al 2012, anno in cui la band decide di affidare il master alle sapienti mani di Nicola Manzan (Bologna Violenta), ed il risultato è l'equivalente di una giornata passata nell'industria siderurgica pesante, un monolite spaccaossa a movimento meccanico (drum machine) con dei bassi che demoliranno i subwoofer, e nessuna concessione alla melodia. Le bordate e le rasoiate di questo lavoro sono degli attentati sonici alle vostre orecchie: "Beyond The Fall" rappresenta il disorientamento di un uomo che non riesce più a trovare vie di uscita, il gioco di suoni (provenienti alternativamente da destra e da sinistra degli speakers) amplifica la condizione di disagio. Un attento ascolto sembra rivelare che il dischetto in questione contiene un estratto da ogni disco dei Godflesh, vedi "War On Bodies" (da 'Streetcleaner'), "Frozen" (da 'Pure'), "Underkiller" (da 'Selfless'), mentre "Worms" e "Return To Nothingness" virano verso le sonorità più acide dei Ministry.
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