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AZRATH 11: Ov Tentacles and Spirals

data

15/04/2013
70


Genere: Black Death metal
Etichetta: Punishment 18 Records
Distro:
Anno: 2013

Il nuovo lavoro che i goriziani Azrath 11 ci sfornano è un passo in avanti rispetto al full-lenght precedente 'The Shire Ov All Hallucination', mantenendo invariata la loro passione lovercraftiana e nei riguardi di una ricercata ritualità egizia e profana.
 Premettendo che il disco è stato registrato ai Crimson Studios, mixato all'Outlaw Vibe Studio da Marco Falanga e Asmodeus D.D, masterizzato agli Heartz Studios in Polonia da Slawek Wieslawsky e Wojtek Wieslawski, ora prendiamo in analisi il lavoro in toto. 'Ov Tentacles And Spiral', titolo egregiamente ben rappresentato nella copertina curata da Marco Hasmann, è l'essenza che permea nelle loro lyrics ben incentrate su contesti apocalittici e mitologici. Dopo l'affascinante intro "Awaiting The Inexorable", con "Emblem Ov Primordial Tides" si aprono le danze a quello che sarà il sound chiave di tutto il disco: nel pezzo una nota negativa và ai passaggi ritmici non ben definiti e con sbavature, ben curata invece la voce di Antheres Atras Exitvm con un growl grafficante e straziante che ricorda Seuche dei tedeschi Fäulnis. Buono anche il mixaggio dei suoni della batteria e l'esecuzione tecnica di Asmodeus D.D., riuscendo ad amalgamare l'intera tessitura del brano che sarà dominante per tutto l'intero lavoro compositivo, in modo dinamico e compatto. In "Enraging The Water Spirits" è interessante il corollamento di cori, pensati ed inseriti nei momenti giusti, mentre in "Domination Ov The Storm" buono lo stacco in tapping della chitarra. Siamo arrivati a metà disco e ci accorgiamo che, oltre a qualche cambiamento di venatura, la colonna vertebrale dei pezzi rimane un po’ troppo costante e a tratti ripetitiva. In "Surge" è efficace lo stacco di batteria, anche se troppo lungo; qui la voce in alcuni momenti diventa brutalmente assassina. Nel finale di "He Who Dwells The Depths" si poteva puntare a creare un ambiente più austero. Una bella reinterpretazione di "God Ov Emptiness" dei Morbid Angel per chiudere in bellezza, in perfetto stile Azrath 11 e davvero niente male.Tirando le somme gli Azrath 11 sono una solida realtà nel nostro paese, entrando da poco nel roster di Punishment 18, il salto in avanti qualitativamente c’è stato, e i ragazzi sono decisi ed affiatati nonostante che, quasi tutti i componenti della band, portino avanti altri progetti musicali paralleli. Il disco è compatto, le lyrics sono ben curate, manca però di una variegata struttura compositiva, possiede alcune imprecisioni tecniche e di mixaggio, ma il risultato finale rimane eccelso!

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