ASIA: PHOENIX
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03/04/2008Il disco della reunion. Un salto indietro nel tempo. Il grande trademark. Ecco cosa è 'Phoenix' in tre concetti: finalmente possiamo ascoltare uno dei prodotti più attesi e pubblicizzati di questo 2008. Geoff Downes, Steve Howe, Carl Palmer e John Wetton ci fanno fare un salto indietro nel tempo, e precisamente all'anno di uscita del debut album 'Asia' targato 1982: infatti questo nuovo platter ha molti punti in comune con quel grande disco dell'inizio degli anni '80, pur avendo comunque differenze interessanti. Il target musicale è quell' AOR che è stato il cavallo di battaglia degli Asia sin dagli esordi: songs magnetiche, con refrain molto diretti, facilmente memorizzabili ma che, al contempo, hanno segnato un'epoca ed un modo di fare musica. Tutto in questo 'Phoenix' sembra fatto per ricavalcare l'onda di quei fantastici anni: c'è anche lo spazio per due prog songs ("Sleeping Giant/ No Way Back/ Reprise" e ("Parallel Worlds/ Vortex/ Deya") dalla considerevole durata in cui i quattro giocano a mischiare sonorità AOR con le tinte progressive degli Yes (band che Steve Howe conosce bene). Insomma ci troviamo di fronte a dodici canzoni che vi conquisteranno ascolto dopo ascolto, e che sarà difficile far uscire dalla testa, una volta che vi avranno preso dimora! Gli Asia hanno dato ai fans quello che volevano, con la solita professionalità, competenza e bravura nel songwriting che li contraddistingue. La votazione non arriva a livelli più alti solo perchè il top risiede ancora nei capolavori 'Asia' ed 'Alpha': comunque è più di quello che mi aspettavo da un disco della reunion.
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